Il disastro in Galilea
Chi sono gli ebrei ultraortodossi di Toldot Aharon, vittime della strage al raduno religioso in Israele

Almeno 44 morti, bambini dispersi ancora da cercare. È stato un disastro la festività ebraica di Lag Ba’omer, sul monte Meron in Alta Galilea, quando durante l’accensione del falò da parte dell’attuale rabbino oltre 40 persone sono morte e circa 150 sono rimaste ferite a causa della calca che si è creata durante il pellegrinaggio.
Erano probabilmente 100mila gli ebrei ortodossi che si erano radunati presso la tomba del rabbino Simon bar Yochai, vissuto nel II secolo d.C., per celebrare la festività dedicata all’autore dello Zohar, il più importante testo di mistica ebraica. Le autorità israeliane aveva consentito la celebrazione della festività annullata l’anno scorso causa Covid-19, ma per sole 10mila persone: ma secondo i media locali erano 10 volte tanto.
Il maggior numero di vittime si è registrato nel gruppo ultraortodosso di Toldot Aharon Hassidic. Con sede a Gerusalemme, come evidenzia il Jerusalem Post sono il più coeso e isolato tra i variegati gruppi che compongono la galassia religiosa ultraortodossa, gli haredi, corrente che applica in maniera più rigorosa i precetti della Torah.
La comunità, fondata nel 1928 dal rabbino Aharon Roth, da sempre si basa sulla totale opposizione al sionismo: secondo la congregazione infatti Israele potrà esistere solo dopo la venuta del Messia. Roth e i suoi seguaci nel 1942, poco prima che la Germania nazista invase l’Ungheria, fuggirono dal paese magiaro verso la Palestina, dove si insediarono formando una comunità talmente ‘chiusa’ da essere esclusa anche dal servizio militare, obbligatorio in Israele per tutti i 18enni (32 mesi per gli uomini, 24 per le donne).
⚫️ Many of the dead and injured at the #LagBaomer #stampede on Mount #Meron Thursday night were from the insular Toldot Aharon Hassidic sect, which is based in #Jerusalem.
• Who are they?https://t.co/1PaSUiHlBB
— The Jerusalem Post (@Jerusalem_Post) April 30, 2021
Alla sua morte nel 1947, il rabbino Roth impose a tutti i membri maschi della comunità e i suoi familiari di rispettare i rigidi dettami di Toldot Aharon, obbligo valido anche oggi: per questo gli appartenenti alla congregazione rispettano abbigliamento e costumi che nulla hanno a che vedere col ‘mondo esterno’, descritto come “oscuro e malvagio” perché affiliato al sionismo.
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