Erano in pensione i due agenti segreti italiani avvelenati in una cena tra amici ad Hammamet, in Tunisia. Secondo quanto appreso dal Riformista, i due 007 italiani, di circa 60 anni, frequentavano da tempo il paese nordafricano e nei giorni scorsi avevano partecipato ad una cena con altri connazionali. Uno di loro è morto dopo aver ingerito una bevanda alcolica artigianale. Altri tre, su otto commensali totali, hanno accusato malori e sono stati ricoverati presso il centro anti-veleni di Tunisi.

Chi sono i due agenti segreti avvelenati

La vittima, Giuseppe Maio (ex carabiniere in pensione in Tunisia), ha prestato servizio in passato presso l’agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise). L’altro agente, ricoverato in condizioni gravi e inizialmente in coma farmacologico (ora sarebbe fuori pericolo), lavorava all’agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi). Entrambi vivevano nel Paese nordafricano dove nei giorni scori hanno partecipato ad una cena con altri connazionali.

Poi, così come ricostruito dall’Agenzia Nova, l’ex agente dell’Aise ha accusato un malore dopo aver assaggiato una bevanda alcolica simile al nocino, ma contenente in realtà cianuro. Difficile risalire all’essenza della bevanda, visto che il proprietario di casa si è sbarazzato del liquido rovesciando la bottiglia nel lavandino prima dell’arrivo degli agenti della “Brigade Criminelle” della Polizia tunisina, impossibilitati nel verificare la presunta quantità del veleno presente nel recipiente.

Il blitz e l’arresto dell’imprenditore “contiguo a Cosa Nostra”

Per il momento ulteriori dettagli dell’indagine della polizia tunisina restano coperti da segreto, così come gli esami e i risultato dell’autopsia. I due ex 007 erano stati associati anche all’arresto dell’imprenditore Angelo Salvatore Stracuzzi, ricercato da pochi mesi per presunti legami con la mafia e arrestato ad inizio agosto 2024 proprio ad Hammamet. Non è chiaro il ruolo che ricoprivano i due ex agenti nel blitz dell’8 agosto scorso visto che l’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e condotta dal nucleo di polizia Economico-Finanziaria (Gico) con la cooperazione internazionale dell’Interpol.

 

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