Sono i grandi favoriti dell’Eurovision Song Contest di Torino. I Kalush Orchestra, il gruppo rap-folk ucraino, hanno già infiammato il pubblico del PalaOlimpico con la loro ‘Stefania’, un brano che stato scritto per la madre del frontman del gruppo, Oleh Psiuk.

Una madre che però, dopo lo scoppiare del conflitto in Ucraina, è diventata simbolicamente genitrice di tutti gli ucraini in attesa del ritorno dei figli dal conflitto scatenato dalla guerra scoppiata oltre due mesi fa dopo l’invasione russa.

“’Stefania’ è nata molto prima dell’invasione russa“, ha raccontato alla Rai il frontman della band, “ma oggi è per tutte le mamme ucraine“. Il gruppo, formatosi nel 2019, è composto dallo stesso rapper Oleh Psjuk e dai musicisti Ihor Didenčuk e MC Kilimmen.

A Torino l’accoglienza è stata strepitosa: al termine dell’esibizione sul palco del PalaOlimpico, il pubblico ha sventolato decine bandiere giallo-blu, i colori dell’Ucraina, mentre sullo sfondo anche la scenografia si tingeva dei colori della bandiera di Kiev.

Eppure il loro arrivo a Torino è arrivato anche con un po’ di fortuna. Il gruppo era stato selezionato dalla Nacional’na Suspil’na Teleradiokompanija Ukraïny come partecipanti sotto la denominazione di Kalush Orchestra a Vidbir, la selezione decretante il rappresentante ucraino all’Eurovision Song Contest. Oleh Psiuk e compagnia si erano piazzati secondo dopo Alina Paš, ma in seguito al ritiro di quest’ultima (a causa di un suo viaggio nel territorio conteso della Crimea nel 2015, illegale per la legge ucraina) i Kalush sono stati quindi ammessi all’Eurovision.

La traduzione di ‘Stefania’

Madre Stefania, Stefania mia madre

Il campo è in fiore, ma i suoi capelli stanno diventando grigi

Madre, cantami la ninna nanna

Voglio sentire la tua cara parola

Mi cullava da piccola, mi dava un ritmo

E non puoi togliere la forza di volontà in me

Come l’ho presa io da lei

Penso che ne sapesse più di re Salomone

Troverò sempre la strada di casa

Anche se tutte le strade sono distrutte

Non mi sveglierebbe nemmeno se fuori ci fosse un temporale

O se c’è stata una tempesta tra lei e la nonna

Si fidava di me più di tutti gli altri

Anche quando era stanca, continuava a cullarmi

Ninna nanna, ninna nanna

Madre Stefania, Stefania mia madre

Il campo è in fiore, ma i suoi capelli stanno diventando grigi

Madre, cantami la ninna nanna

Voglio sentire la tua cara parola

Non sono più un bambino,

Ma mi tratterà sempre come tale

Non sono più un bambino

Ma continua a preoccuparsi per me, ogni volta che esco

Madre, sei ancora giovane

Se non apprezzo la tua gentilezza

Sto andando verso un vicolo cieco

Ma il mio amore per te non ha fine

Madre Stefania, Stefania mia madre

Il campo è in fiore, ma i suoi capelli stanno diventando grigi

Madre, cantami la ninna nanna

Voglio sentire la tua cara parola

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia