Sono Bogdan C. di 60 anni, e Bogusław W. di 62. Rispettivamente un trattorista e un magazziniere. Nel piccolo villaggio di Przewodów erano conosciuti con lo stesso soprannome: Bodzio. Sono loro le due vittime dell’esplosione che ieri ha investito il paese della regione (voivoda) di Lublino, prossima al confine con l’Ucraina.

Bogdan lavorava in un impianto di essiccazione del grano mentre Bogusław era un magazziniere. Secondo i media locali il primo abitava con la moglie e la suocera. Dell’altro si sa soltanto che da poco tempo lavorava per la società Agrocom di Setniki.

Tutti e due vivevano a Przewodów e si trovavano nella stessa fattoria colpita dall’esplosione. “Conoscevo entrambe le vittime e le loro famiglie. Erano persone estremamente gentili e coinvolte nella vita della comunità”, ha raccontato alla stampa il parroco Bogdan Ważny, parroco.

Sempre secondo i media locali uno degli uomini era il marito di un’impiegata della scuola elementare pubblica di Przewodow (che entrambe le vittime avevano frequentato). “Due dei miei studenti sono morti”, ha confermato Mieczysław Buczak, un insegnante in pensione al quotidiano Super Express, “erano persone normali, non posso dire niente di negativo su di loro”, ha aggiunto.

L’azienda agricola colpita è per metà di proprietà italiana: la Agrocom è attiva dagli anni ‘90 e coltiva a grano e mais circa 800 ettari di terreno ‘ereditati’ da una cooperativa agricola collettiva fondata negli anni dell’Unione Sovietica (kolchoz).

Federico Viola, vicepresidente di Agrocom, intervistato dai giornali polacchi ha raccontato: “I due operai stavano lavorando. Il primo di loro è arrivato con un trattore per la pesatura, l’altro doveva fare una ricevuta di magazzino. In quel momento sono caduti i rottami del missile”.

L’esplosione sarebbe stata preceduta, secondo alcuni testimoni, da un sibilo assordante tanto che, all’inizio “abbiamo penato all’esplosione dovuta a una fuga di gas” riferiscono i presenti.

Redazione

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