Il segretario del Pd dopo l'accordo con Azione/+Europa
Chiamatelo “Federatore”, Enrico Letta: “Calenda magnete per i voti del centrodestra, la partita è aperta”
Enrico Letta è molto soddisfatto dell’accordo raggiunto con Carlo Calenda. Il segretario del Partito Democratico ha parlato in un’intervista a Il Corriere della Sera dell’intesa raggiunta tra il suo partito e Azione/+Europa in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. “Tredici giorni fa il governo Draghi era nelle sue piene funzioni. Ci voleva il tempo necessario per un’intesa equilibrata e per una coalizione più larga, anche con i Verdi, Sinistra italiana, Impegno civico. Un lavoro intelligente per superare gli ostacoli, la possibilità di avere più liste”.
E infatti il segretario dem oggi pomeriggio incontrerà i leader di Sinistra Italiana ed Europa Verde Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. L’intesa con Azione/+Europa è stata raggiunta dopo due ore di riunione alla Camera e giorni di aut aut e veti incrociati. L’accordo ha contemplato le candidature, l’energia, l’agenda Draghi, il reddito di cittadinanza, i diritti civili, il PNRR, la politica estera. Un’intesa messa nero su bianco in un documento diffuso subito alla stampa. Le candidature, più nello specifico: i candidati nei collegi uninominali saranno per il 70% del Pd e per il 30% di Azione e +Europa, con i leader che non potranno correre così come gli ex parlamentari del Movimento 5 Stelle e gli ex Forza Italia passati in Azione.
L’obiettivo è quello di sottrarre a un centrodestra guidato dalla leader dei sondaggi Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, il governo del Paese. E infatti, per il segretario dem: “Calenda saprà fare da magnete per i voti di centrodestra. Così come noi, con la nostra lista, assieme a Roberto Speranza, avremo un grande successo nell’elettorato di sinistra e di centrosinistra. Ripeto: il traguardo politico è importante, i nodi caratteriali vengono dopo”.
Il 30% dei seggi uninominali a Calenda non è una resa. “Certo, in numeri precisi sarebbe stato 76 a 24, ma preferisco puntare a conquistarne tanti di seggi piuttosto che distribuire tra i miei tanti collegi perdenti”. Presa insieme, collettivamente, la decisione di non candidare i capi dei partiti nei collegi. “I collegi decisivi sono una cinquantina e ci concentreremo su quelli. Non pochi. E do atto a Calenda di aver fatto un passo avanti significativo, che ha consentito l’intesa: non correrà nel collegio uninominale di Roma 1, una scelta anche simbolica, proprio nello spirito di superare i veti. Le identità si vedranno nel proporzionale, con i leader di tutte le forze politiche”.
Per il segretario dem i commenti “stizziti” dal centrodestra confermano che l’accordo è stata la decisione giusta. “Siamo competitivi e mettiamo paura”. La settimana prossima arriverà il programma. “La sinistra siamo noi. Il punto è voler vincere. Ho messo da parte il mio ego, da un anno e mezzo faccio il federatore, dopo aver trovato a sinistra un mondo con tanti veti e rancori”. Certo servirà un’impresa, ai limiti del miracoloso ma Letta ci crede, “nel centrodestra si sono venduti troppo presto la pelle dell’orso” e “noi 4 in crescita, parlo di Pd, Calenda e +Europa, la federazione di Sinistra italiana e Verdi, Impegno civico che è appena nato”. Anche perché “tanti elettori decidono negli ultimi dieci giorni”.
© Riproduzione riservata