La sindaca di Torino e il passo indietro
Chiara Appendino: “Non mi ricandido ma la maternità non è una malattia grave”

Non si ricandida, resterà in politica e lancia un messaggio al mondo maschilista che considera la maternità una zavorra. Chiara Appendino, sindaca di Torino, conferma il passo indietro alle prossime elezioni comunali nel capoluogo piemontese. La prima cittadina del Movimento 5 Stelle, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, spiega che la tentazione di ricandidarsi c’è stata ma “non cambio idea, nei giorni scorsi mi sono confrontata su questo tema anche con Luigi Di Maio”.
Il passo indietro arriva anche a causa del mancato appoggio del Partito Democratico: “Lo scenario è cambiato nelle ultime settimane. Non c’è stato coraggio da parte di quello che doveva essere il nostro naturale alleato, il Pd, scegliendo una strada differente con primarie che, di fatto, hanno escluso il Movimento. A Torino, e non solo”, sottolinea, “abbiamo ragionato su due possibili percorsi. Il primo prevedeva continuità amministrativa, il secondo un candidato civico che potesse garantirla. Nell’ambito della prima ipotesi, abbiamo discusso di un eventuale ritorno sui miei passi”.
Tornando alla maternità, Appendino spiega: “Quando l’ho annunciata, una parte della politica ha avuto una reazione pavloviana: ecco, allora è sicuro che se ne va. Come se avessi contratto una malattia grave. Ci ero abituata, nel 2016 avevo fatto la campagna elettorale incinta di Sara, la mia primogenita. E tutti si chiedevano se ce l’avrei fatta a reggere, gravata come sarei stata da quello che viene talvolta considerato come una zavorra“.
Nel suo futuro ci sarà ancora la politica: “Continuerò. Esistono tanti modi per farla. In questi cinque anni ho imparato che si fa politica con il linguaggio, con il proprio comportamento, con l’uso che fai del tuo ruolo. Non mi faccio nessuna domanda sul mio futuro. Non ho tempo. Sono sindaca di città ancora in pandemia, e tra cinque mesi divento madre per la seconda volta”
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