Se quella del creator Ceppeland, in arte Giuseppe Casciano, può essere considerata a tutti gli effetti una simpatica parodia dell’ospitata da Fabio Fazio di Chiara Ferragni, con la riproposizione del film Joker e la scena in cui Arthur è ospite allo show di Murray Franklin, oggi la prima pagina dell’Espresso va oltre e dipinge Chiara Ferragni come un pagliaccio nella copertina del settimanale che sarà in edicola a partire da domani, venerdì 8 marzo, giorno della festa della donna.

I legali dell’influencer hanno diffidato l’editore de L’Espresso dalla pubblicazione del numero che ritrae la propria assistita in copertina con le sembianze di Joker, e valuteranno ogni tipo di azione legale, incluso quella per il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della società editrice del settimanale.

Il riferimento si coglie anche nel titolo “Ferragni Spa. Il lato oscuro di Chiara”. E poi ancora nel sommario: “Una rete ingarbugliata di società, una girandola di quote azionarie. Tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa”. Il focus de L’Espresso, che nei mesi scorsi ha cambiato editore, arriva dopo l’inchiesta per truffa aggravata della procura di Milano dopo il caso Balocco e la presunta iniziativa benefica lanciata dal gruppo dolciario piemontese e dalla stessa Ferragni, già multata dall’Antitrust con un milione di euro.

Al vaglio degli inquirenti c’è l’ipotesi truffa in merito alla “mancata” beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino da parte della Ferragni e della società piemontese che prima della campagna promozionale aveva donato 50mila euro all’ospedale pediatrico torinese. Una cifra stabilita a monte, sulla quale il comportamento dei consumatori non avrebbe influito sulla sua entità.

Chiara Ferragni come un pagliaccio: web si divide

La copertina de L’Espresso ha suscitato polemiche sui social con molti utenti che hanno criticato la scelta editoriale definendola di cattivo gusto, altri invece hanno ricordato che già in passato l’Espresso ha utilizzato la stessa linea. In passato sono stati messi in prima pagina, a volte ritoccati a volte mostrificati, decine di politici e capitani d’industria, da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, da Bettino Craxi a Giorgia Meloni, passando per Gianni Agnelli e Beppe Grillo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Ceppe Pasciano (@ceppeland)

Chiara Farragni “pagliaccio”, Lucarelli: “Concentrarsi su quello che c’è scritto”

Puntuale il commento di Selvaggia Lucarelli che da tempo denunciava la falsa beneficenza della Ferragni: “Gente che non ha mai letto un giornale pensa che non sia mai esistita una copertina simile. E si concentra sulla foto, mica su quello che c’è scritto sotto la foto”, scrive nelle sue stories di Instagram. “Quella copertina non affossa. Sancisce il fatto che Ferragni sia (sia stata?) una donna di grande potere e che come tale subisca gli effetti della caduta conquistandosi copertine irriverenti, amare, sarcastiche. I precedenti sono infiniti e se riguardano molto spesso la politica è per due ragioni: perché la politica rappresenta il potere per eccellenza e perché mai in Italia un personaggio fuori dalla politica, nell’ambito dei nuovi media, aveva avuto 30 milioni di follower, un patrimonio finanziario, l’attenzione dei media tradizionali e non (anche all’estero) e l’ambizione di influenzare il pubblico anche in campi vicini alla politica e al sociale”.

 

Redazione

Autore