“Sono felice di annunciare che dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è stata firmata l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti un risultato frutto dell’impegno diplomatico di questo governo della collaborazione con lo Stato della Florida e con il governo degli Stati uniti che ringrazio. E’ un giorno di gioia per Chico per la sua famiglia per tutti noi lo avevamo promesso lo abbiamo fatto e ora aspettiamo in Italia Chico Forti”. È stato questo l’annuncio fatto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video diffuso da Washington.

La vicenda di Chico Forti

Chico Forti era stato accusato tra mille ombre investigative prima, e processuali poi, nel 1998 per l’omicidio premeditato di Dale Pike, figlio di Antony Pike, dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel a Ibiza: Dale viene assassinato e trovato cadavere su una spiaggia di Miami il 15 febbraio 1998. A giugno 2000 Chico incassa la condanna del Tribunale della Florida: ergastolo senza benefici, e dunque carcere. Sentenza, questa, che nel 2010, all’ennesimo ricorso respinto, diventa definitiva.

Passano gli anni, lui è detenuto in un carcere di massima sicurezza in Florida, e l’Italia non riesce a ottenere la revisione del processo americano, anche se persino i familiari della vittima escono nel frattempo allo scoperto dichiarando apertamente le loro perplessità circa la colpevolezza di Forti (lo fa il padre, Tony Pike, ora deceduto, al Tg5, una decina di anni fa, e lo farà il fratello della vittima, alle Iene, un paio di anni fa).

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