Non è stata al momento accertata la connessione tra le percosse ricevute e la morte del feto, sarà molto probabilmente l’autopsia a fare chiarezza su una storia raccapricciante, emersa lo scorso 13 luglio (lunedì) al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli.

Dopo averla riempita di botte, Angelo Esposito, 39enne napoletano, accompagna la moglie, coetanea e incinta al sesto mese, nel nosocomio della Doganella. Alla donna i sanitari diagnosticano frattura multiple, con ecchimosi su svariate parti del corpo. Ricoverata nel reparto di ginecologia, i successivi accertamenti clinici hanno poi certificato l’interruzione della gravidanza e la morte del feto.

Il giorno successivo Esposito, che vive nella città partenopea insieme alla consorte, è stato raggiunto da un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla IV Sezione “Fasce deboli” della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ed eseguito dalla polizia. E’ gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti aggravati e lesioni pluriaggravate commesse a danno della moglie ma non di omicidio perché non è stata riscontrata al momento connessione tra le violenze subite e la morte del feto.

L’attività investigativa della Squadra Mobile, guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, ha consentito di accertare che la donna è stata vittima dal 2016 di maltrattamenti fisici e psichici da parte del marito, le cui condotte aggressive si sono intensificate dal mese di marzo 2020, quando c’è stato il lockdown per l’emergenza coronavirus. Il 39enne ha segregato la moglie all’interno dell’abitazione familiare picchiandola con violenza quotidianamente.

Alla luce degli elementi acquisiti, sussistendo gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo e considerate le esigenze cautelari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto. Gli investigatori hanno rintracciato l’aggressore all’ospedale San Giovanni Bosco, dove era andato a trovare la moglie, e dopo essere stato accompagnato in Questura, è stato successivamente arrestato.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.