Il caso a Lucca
“Ci porti il Covid”, il vergognoso biglietto all’infermiera dai vicini di casa
“Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini, grazie”. Sono le incredibile parole scritte in un biglietto anonimo rivolto a Damiana Barsotti, infermiera 48enne che lavora nel reparto di Malattie infettive all’ospedale San Luca. Il foglio, scritto a pc, le è arrivato direttamente a casa, nella cassetta delle lettere della sua abitazione a Capannori, in provincia di Lucca.
Una discriminazione devastante per chi, come Damiana, è in prima linea nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Un segnale che “l’eroismo” dei medici, definiti così nella prima fase dell’epidemia, sta scomparendo dietro la rabbia e la paura di chi teme il contagio.
L’infermiera ha denunciato il tutto ai carabinieri, non fa ipotesi su chi possa essere stato ma sembra chiaro che a recapitarlo sia stato uno dei vicini di casa. “Siamo in diversi qui e a volte c’è stato qualche battibecco con i vicini perché a me piacciono molto i cani, ma non mi sarei mai aspettata un biglietto come quello e in un momento così difficile”, ha riferito a Il Tirreno. Parole che hanno ferito l’infermiera del San Luca: “Sono mesi faticosi, mi capita di uscire in lacrime dal reparto, non mi aspetto un grazie, ma nemmeno parole così”, ha amesso Damiana.
Sul caso è intervenuto anche il sindaco Capannori Luca Menesini, che ha espresso solidarietà all’infermiera da parte sua e della comunità. Dopo che si è sparsa la notizia, ha spiegato l’infermiera, “ho ricevuto la solidarietà del sindaco di Capannori Luca Menesini, degli infermieri del reparto e dei medici e quella dei dirigenti dell’Asl Nord Ovest e la cosa mi ha fatto piacere. Siamo noi i primi a fare la massima attenzione ai comportamenti quando usciamo dal reparto e siamo noi i primi a pagare se dovessimo commettere una qualche disattenzione”.
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