Fermi tutti, ci pensa lui. Luigi Di Maio. In partenza per New York, dove parteciperà all’Assemblea Onu visto il suo ruolo di rappresentante Ue per i Paesi del Golfo, è stato intercettato per dire la sua, ancora una volta, sulla querelle tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Lo scontro tra i due leader del Movimento 5 Stelle è entrato nella fase più accesa e allora ecco emergere la voce dell’ex ministro degli Esteri che dispensa consigli.

Cinque Stelle in crisi, ci pensa il mediatore Di Maio a dare consigli a Grillo

Di Maio, ormai lontano dalla politica del vecchio Movimento a lui tanto caro, spiega la sua visione sulla battaglia per la leadership tra Grillo e Conte: “Grillo dovrebbe stracciare i contratti che ha firmato con il Movimento: è l’unica strada che ha per non essere più subalterno politicamente a Conte e per avere chance di vincere la sfida”, dice l’ex ministro del M5s al Corriere della Sera. “Grillo ha sbagliato strategia: doveva sostenere Virginia Raggi e non schierarsi in prima persona nel duello. L’ex sindaca ha un seguito numeroso tra militanti e attivisti e avrebbe smosso gli equilibri interni: avrebbe spostato il focus da una battaglia legale a una politica, dopo il risultato delle Europee”, ha poi aggiunto Di Maio.

Tra Grillo e Conte “uno scontro di potere, non politico”

Il fatto è che “non c’è niente di politico” nello scontro interno al M5s, ma “è solo uno scontro Di potere tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. La questione non è politica, ma è tutta legata allo Statuto perché sia Conte sia Grillo la pensano allo stesso, per esempio, sull’alleanza con il Pd”, racconta sempre Di Maio questa volta a Repubblica. Una resa dei conti “da cui ormai non si può più tornare indietro. Sono d’accordissimo sul cambio del simbolo e sull’abolizione del limite dei due mandati, forse accade tardi perché intanto si è depauperata una classe dirigente. L’abolizione del vincolo dei due mandati sarebbe una via per una maggiore pluralità interna e tornerebbero molte persone che hanno lavorato bene”, spiega l’ex ministro.

Ma intanto la battaglia legale sarà uno “stillicidio quotidiano che farà perdere voti al Movimento”. Ancor peggio se si dovesse arrivare a una scissione o divisione, visto che “dimezzeranno i consensi. Hanno più voti insieme che da soli e in ogni caso il saldo sarà negativo”. Tra l’altro, ricorda ancora Di Maio, è stato il fondatore ex comico che “ha elevato Conte al suo stesso livello quando gli ha dato in mano tutto il potere. E adesso è avvilente vedere la scena nella quale Conte scrive a Grillo: ‘Se non fai il bravo ti tolgo la paghetta‘”. State tranquilli, ora ci pensa Di Maio.

Redazione

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