L'idea
Città del futuro, scendono in campo i giovani: “Centro e periferia più vicini”
Immaginare Napoli come una grande azienda, valorizzare il turismo, riorganizzare la formazione dei giovani, rivedere l’urbanistica e incentivare l’innovazione: una città inclusiva, capace di guardare al futuro e guidata da istituzioni in grado di dialogare. Queste le idee per Napoli di Ernesto Taccogna, Luca Di Gennaro e Rosanna Laudanno. I tre giovani hanno raccolto la sfida lanciata su queste pagine dall’ex deputato Giuseppe Ossorio che ha detto: «Affidiamo a una consulta di giovani il compito di immaginare la città di domani». E allora eccoli, i giovani in prima linea, con le loro strategie per rilanciare la capitale del Mezzogiorno.
«Napoli dev’essere amministrata da una personalità con capacità imprenditoriali, che sappia fare business – suggerisce Taccogna, imprenditore napoletano inserito da Forbes nella classifica dei 100 top under 30 – Bisogna rilanciare il turismo e riorganizzare la zona costiera, il lungomare, ma anche le periferie». E secondo Taccogna anche la formazione va rivista: «In una città che ospita la Apple Academy di San Giovanni a Teduccio, non si può non investire in scuole e università, magari potenziando l’educazione finanziaria e gli stage nelle aziende». L’ingegnere civile Luca Di Gennaro, 33enne napoletano, sottolinea invece l’importanza di rivedere l’urbanistica della città: «Credo che quella urbanistica sia senz’altro la chiave migliore del rilancio di Napoli se saprà coniugare le migliori energie della città e le sue straordinarie potenzialità in una prospettiva che superi intanto la dicotomia centro-periferia».
E anche per lui l’esempio di San Giovanni è quello da seguire. «Qualcosa, ma molto lentamente, comincia a muoversi – dice Di Gennaro – ma siamo troppo lenti. Penso all’hi-tech a San Giovanni a Teduccio o all’università a Scampia, ma manca tutto il sistema di raccordo tra l’area Est e il porto. Il mio timore è che manchi sia una visione chiara. In questo senso l’innovazione e soprattutto il ruolo dei professionisti, a cominciare dai giovani – conclude l’ingegnere – potrebbe e dovrebbe essere determinante».
C’è anche chi pensa a una Napoli in linea con le grandi città europee. «La mia idea per Napoli – afferma Rosanna Laudanno, 24 anni e già consigliera della seconda municipalità – è quella di vedere una città inclusiva, aperta al contesto europeo e nazionale che affianchi il grande patrimonio culturale e la sua immensa storia, che devono essere valorizzate, per renderla al contempo una città che punti sul verde e che sia al passo con le grandi capitali europee». Come fare per restituire a Napoli il posto nel mondo che merita? «Per fare questo e per fare grandi cose è importante il coinvolgimento dei cittadini – afferma Laudanno – bisogna cambiare il modo di intendere la politica cittadina, il dialogo e la collaborazione tra istituzioni e parti politiche». Ma non solo.
«È importante dare ingenti risorse alle municipalità, punto focale dell’amministrazione territoriale che oggi sono in grave difficoltà: sono l’istituzione più vicina e maggiormente coinvolta nei problemi della vita quotidiana dei cittadini. Dev’essere aperta una finestra di dialogo capace di ascoltare il grande capitale sociale – conclude la consigliera – senza creare divisioni e lasciare nessuno indietro: ogni cittadino gioca un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi amministrativi. La ferita creatasi ormai da tempo tra cittadino e istituzione deve essere curata e ricucita: solo così la città può andare avanti in modo propositivo e costruttivo».
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