Qualcuno diceva che saremmo morti seppelliti da una risata. Che poi è un po’ la teoria del governatore campano Vincenzo De Luca che tra zeppole alla crema di Coronavirus, il lanciafiamme e i cinghialoni che correvano sul Lungomare durante la pandemia, si era conquistato la simpatia di gran parte delle persone. Ma l’ironia, dopo un po’ stanca, soprattutto se seguita sempre dal ritornello “questa è casa mia e qui comando io”.

E così Vincenzo De Luca perde terreno, i sondaggi dicono che non sta più così simpatico alla gente. Il presidente della Campania si aggiudica il quindi posto nella classifica di gradimento stilata dal Sole24ore con il 58% di percentuale di simpatizzanti. Perde un punto: l’anno scorso piaceva al 59% dei cittadini. Certo, perde poco ma comunque l’insofferenza delle persone è palpabile. La figura dello sceriffo cattivo faceva sorridere all’inizio della pandemia, ora un po’ meno. Ma vediamo come se la sono cavati gli altri: il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si conferma ancora una volta al primo posto nel consenso.

Balzo in avanti per Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, con un +9% rispetto all’anno scorso scalza dal secondo posto il suo predecessore alla guida della conferenza delle Regioni, l’emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini che si aggiudica un comunque brillante terzo posto (+5% rispetto a 14 mesi fa). Al quarto posto troviamo il governatore della Liguria Giovanni Toti con il 61% dei consensi. Al quinto posto il governatore della Calabria Roberto Occhiuto con il 58% a pari merito con De Luca. Al settimo posto, invece, il governatore della Sicilia Nello Musumeci con il 50%, in leggera crescita rispetto allo scorso anno. Secondo il sondaggio di Noto Musumeci ha lo stesso gradimento di Attilio Fontana, governatore della Lombardia. Al nono posto troviamo il governatore del Piemonte Alberto Cirio, mentre conclude la top ten il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.