Inquinamento dei fiumi Calore e Sabato: caso chiuso. L’inchiesta, che coinvolgeva Clemente Mastella, sindaco di Benevento, e altre diciassette persone (sedici delle quali sindaci ed ex sindaci dei Comuni sanniti e un dirigente dell’ufficio tecnico di Benevento), è stata archiviata dal gip beneventano, su richiesta della stessa Procura. «Dopo circa quattro anni dal sequestro che ha colpito gli impianti di depurazione della provincia di Benevento, finalmente è stata accertata la mia totale estraneità a qualsiasi ipotesi di reato ambientale», commenta Mastella, ex parlamentare ed ex ministro della Giustizia prima di diventare sindaco e che negli ultimi anni ha collezionato sedici tra assoluzioni e archiviazioni, segno di gogne mediatiche e giudiziarie che hanno fatto flop ma che hanno comunque segnato e messo a dura prova l’uomo e il politico.

«Sin dal mio insediamento come sindaco mi sono attivato per la risoluzione dei problemi esistenti da anni – spiega Mastella a proposito del suo impegno da primo cittadino – e, anche grazie al mio contributo sono stati reperiti i fondi necessari per la realizzazione dei tanto attesi depuratori. Il gip ha dunque accolto la richiesta di archiviazione del procedimento proprio perché, come sostenuto dai miei difensori, non solo l’inquinamento riscontrato non è riconducibile alla mia gestione, ma sono stato proprio io ad adottare tutti quei provvedimenti necessari per arginare e poi risolvere il problema», conclude. Nella richiesta di archiviazione i pm Villa e Conto scrivono infatti che Mastella (difeso dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Fabio Carbonelli) aveva «ereditato una grave situazione di inquinamento fluviale derivante dalla immissione di scarichi diretti per la mancanza di un’idonea rete fognaria, mai costruita a cagione dell’inerzia degli amministratori comunali di Benevento che si sono succeduti negli anni».

La difesa ha dimostrato che Mastella si era attivato per avere fondi per completare la rete fognaria e costruire un nuovo depuratore, sollecitando più volte il commissario delegato dal Governo e firmando ordinanze e provvedimenti per impedire gli scarichi diretti di acque reflue nei canali e nei valloni che confluiscono nei fiumi che lambiscono Benevento. Agli atti c’è il riferimento a un finanziamento di circa 9 milioni di euro per il completamento della rete fognaria e l’adeguamento degli impianti di depurazione e di ulteriori 20 milioni di euro per la costruzione di un nuovo depuratore. E se le soluzioni tecniche attuate non sarebbero state sufficienti, secondo la valutazione del consulente tecnico nominato dalla Procura, a risolvere l’inquinamento dei fiumi beneventani, questo non può certo considerarsi reato penale. «L’attività amministrativa da parte del sindaco e del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Benevento, soprattutto l’esercizio della discrezionalità – si legge nel decreto di archiviazione -, non può essere oggetto di scrutinio in sede penale».

L’indagine era nata dopo una verifica sullo stato di salute del Calore e del Sabato, dopo che nei bacini dei fiumi erano state rilevate quantità anomale di azoto e fosforo, una carica batterica eccessiva, immissioni da parte di scarichi urbani poco o per nulla depurati. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 2014 e il 2018. Le indagini della Procura hanno riguardato i Comuni di Airola, Forchia, Torrecuso, Limatola, Benevento. Dalle indagini è emerso che tutti i Comuni avevano chiesto finanziamenti per interventi alla rete fognaria e gli impianti di depurazione, e che comunque alcuni degli amministratori indagati erano stati appena eletti nel momento in cui era stato accertato l’inquinamento mentre altri si erano tuttavia adoperati per mitigare l’inquinamento delle acque superficiali. Di qui l’archiviazione.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).