Resta sostanzialmente stabile l’indice Rt medio nazionale nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità: è infatti a 0.99, con una forbice che va dallo 0,93 e 1,03. 

Ma a preoccupare nel report dell’ISS, che infatti evidenzia la quarta settimana consecutiva di peggioramento nel livello generale del rischio, sono altri dati: aumenta il numero di Regioni e Province autonome classificate a rischio alto (passano da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso.

Sono ben dieci le Regioni/PA che hanno un indice Rt puntuale maggiore di 1, di cui una, la Basilicata, ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, ovvero compatibile con uno scenario di tipo 3. 

Questi dati dalle Regioni sull’indice Rt: Abruzzo 1,13 (1,07 – 1,17), Basilicata 1,51 (1,26-1,79), Calabria 1,01 (0,9-1,12), Campania 1,04 (0,96-1,13), Emilia-Romagna 1,1 (1,07-1,13), Friuli Venezia Giulia 0,83 (0,79-0,88), Lazio 0,94 (0,91-0,97), Liguria 0,94 (0,88-0,99), Lombardia 0,82 (0,79-0,84), Marche 0,98 (0,88-1,09), Molise 1,11 (0,8-1,45), Piemonte 1,02 (0,98-1,05), Provincia di Bolzano 0,92 (0,89-0,96), Provincia di Trento 1,07 (1-1,14), Puglia 0,95 (0,92-0,98), Sardegna 0,68 (0,61-0,74), Sicilia 0,71 (0,67-0,75), Toscana 1,19 (1,15-1,25), Umbria 1,07 (1,02-1,12), Val d’Aosta 0,94 (0,67-1,26), Veneto 0,97 (0,94-1,01).

Da questi dati il ministro della Salute Roberto Speranza prenderà in giornata le decisioni sulla prossima ordinanza di restrizioni su base regionale. A passare in zona arancione dovrebbero essere Lombardia, Piemonte e Marche, mentre la Basilicata potrebbe passare in rosso. 

Il Molise avrebbe invece chiesto di essere inserito in zona rossa per fronteggiare l’escalation di contagi e soprattutto le gravi difficoltà a livello ospedaliero. Nella piccola Regione guidata da Donato Toma sono 33 i Comuni, localizzati soprattutto nell’area orientale della regione, già in fascia rossa.

Chi invece può festeggiare è la Liguria, che dovrebbe lasciare l’arancione e tornare in giallo, e la Sardegna che ha i numeri per diventare la prima regione d’Italia in zona bianca.

Il commento che arriva dall’Istituto superiore di Sanità evidenzia come “alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari”. I tecnici ribadiscono quindi di “innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”.

Per l’ISS è “fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia