Gli immobili erano stati sottratti nel 2003 a Gelsomina Di Silvio
Colpo ai Casamonica, sgomberate e confiscate le villette del clan: andranno ai Carabinieri

Lo Stato entra nei fortini del clan dei Casamonica per appropriarsene. A un mese dal maxi processo terminato con una condanna di 400 anni di carcere ai membri della famiglia di origine sinti, circa 50 Carabinieri e agenti della Polizia locale questa mattina hanno sgomberato tre villette in un complesso residenziale, tutte collegate tra loro da vari accessi con scale e una piscina, per un totale di 3mila metri quadri.
Gli immobili, due villette unifamiliare e una bifamiliare in via Caldopiano, in zona Vermicino, passeranno ora all’Arma dei Carabinieri. Ed è questa la novità sostanziale di questa operazione: dove un tempo vivevano i Casamonica, presto abiteranno i militari dell’Arma in servizio distaccato nella Capitale. Lo scopo è quello di evitare una nuova occupazione degli immobili da parte dei membri del clan dei Casamonica, ma anche evitare episodi di vandalizzazione.
Sul posto, presente anche il personale dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e dell’Agenzia del Demanio, che hanno disposto l’assegnazione degli alloggi ai militari dell’Arma.
L’assegnazione all’Arma dei Carabinieri – sottolineano fonti della Prefettura – “assume un alto valore poiché garantisce l’utilizzo del bene per finalità istituzionali e al contempo, nell’elevare lo stesso a presidio di legalità sul territorio, riafferma con forza la presenza dello Stato nei luoghi sottratti alla criminalità organizzata“.
L’operazione
Da anni le istituzioni erano al lavoro per occupare le proprietà che nel 2003 erano state sottratte a Gelsomina Di Silvio, l’ex convivente di Ferruccio Casamonica, meglio conosciuta con il nome Silvana e condannata per estorsione aggravata dal metodo mafioso e usura. La donna viveva nel complesso sfarzoso con i suoi tre figli e le loro famiglie.
L’operazione è scattata dopo un’attenta pianificazione sviluppata nei giorni scorsi nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi. Lo sgombero è stato pianificato nel corso di un apposito comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
“Questa operazione testimonia ancora una volta l’importanza della sinergia tra le amministrazioni che è in grado di garantire la conservazione dei beni confiscati e il loro immediato utilizzo, realizzando incisive azioni nelle periferie a tutela della legalità“, sottolineano il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Bruno Corda, e il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, in merito allo sgombero.
La reazione del neo sindaco
Immediato il commento del neo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che su Facebook scrive: “La liberazione degli immobili di via Caldopiano appartenenti alla famiglia Casamonica e la loro assegnazione ai Carabinieri sono due notizie importantissime per il VII Municipio e per tutta Roma. Ringrazio le forze dell’ordine e rivolgo un plauso per questo intervento che contribuisce a ripristinare la presenza dello Stato in un territorio infiltrato dalla criminalità e a riaffermare la legalità“.
Anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, commenta l’operazione odierna e ringrazia le forze dell’ordine per l’impegno. “Bene lo sgombero delle villette dei clan mafiosi a Tor Bella Monaca, che si aggiungono agli appartamenti liberati ieri e agli allacci abusivi interrotti nello stesso quartiere grazie al lavoro di Ater e Regione Lazio. Un’altra vittoria della legalità a Roma, grazie alla Prefettura e alle forze dell’ordine“, scrive su Facebook il dem.
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