Ai vertici Pd, FdI e M5S. Italia Viva supera Azione. Male la prima prova della leadership di Tajani
Com’è andato il 2×1000 ai partiti: tante novità tra giravolte e flop
I dati (parziali) sul 2×1000 versato ai partiti nell’ultimo anno rivelano molto del rapporto di fiducia fra la base e i partiti. Prima volta per il M5S, per il quale finisce l’era del no al finanziamento pubblico. Male la performance Azzurra. Bene, infine, per Italia Viva, che raccoglie quasi i due terzi delle preferenze espresse dal fu terzo polo.
I dati del 2×1000 dicono molto del rapporto di fiducia fra la base e i partiti. Come rivelato dal Corriere della Sera, quest’anno la palma d’oro va al Partito Democratico, che raccoglie contributi per 5,7 milioni di euro. Segue Fratelli d’Italia con 3,3 milioni. Terzo posto per il M5S, con 1,4 milioni. È finita la stagione in cui i grillini rifiutavano soldi pubblici: molto interessante il cambio di linea imposto da Conte al partito che era anti casta e che adesso è uguale a tutti gli altri.
Al quarto posto Italia Viva che raccoglie 707 mila euro, superando la Lega di Matteo Salvini, ferma a 670 mila. Seguono Sinistra Italiana e Europa Verde, rispettivamente con 582 mila e 573 mila euro. Diminuisce le entrate Azione di Carlo Calenda, che raccoglie solo 550mila euro. Lo scorso anno Azione aveva raccolto 300mila euro in più di Italia Viva: oggi i rapporti di forza si sono invertiti e quest’anno i renziani superano Azione per 150 mila.
A differenza di ciò che sembrano dire i sondaggi, Italia Viva raccoglie quasi i due terzi delle preferenze espresse dal fu terzo polo: 43 mila dichiarazioni contro le 25 mila di Calenda.
Male invece la prima prova della leadership di Antonio Tajani, con Forza Italia ferma a meno di 300.000€ di contributi.
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