È “La liana dei morti”. Dell’ayahuasca è già il nome a spaventare. Un decotto che provoca potenti reazioni psichedeliche, realizzato con piante della foresta amazzonica e il cui consumo avviene in ambienti bui, assieme a tribali che guidano le visioni e proteggono lo spazio spirituale dei partecipanti.

Il corpo ritrovato nel Piave

È questa la sostanza che ha portato alla morte di Alex Maragon, 25 enne, barman annegato nel Piave sotto effetto del pesante allucinogeno. La terribile conseguenze di un rito sciamanico che ha portato alla sua scomparso la notte di sabato a Vidor (Treviso), con il suo corpo ritrovato dodici chilometri di distanza dal luogo delle visioni, a valle, incagliato su un isolotto nel fiume Piave, più precisamente Ciano del Montello nel comune di Crocetta (Treviso). Impresso nella carne il morso di un animale. Sono anche questi i dettagli che hanno spinto il pubblico ministero Valmassoi ad avviare un’indagine ipotizzando un decesso conseguente a reato.

L’effetto della bevanda

In quello che sarebbe stato il suo ultimo giorno, Alex aveva raggiunto l’Abbazia di Santa Bona, nella Marca, per una riunione privata con una ventina di persone. Un rito spirituale condito dalla presenza dell’ayahuasca, considerata illegale dopo una sentenza del Tar del Lazio nel 2023, non è chiaro se per Alex fosse la prima volta, ma gli investigatori ritengono che fosse mosso dalla curiosità, poiché non era tra gli invitati ufficiali. Un bagno al mare, poi la cerimonia. “Nel tuo diario, ritrovato all’interno dell’Abbazia, c’era la conferma che eri molto sereno. Addirittura sabato ci hai promesso di raggiungerci già domenica, per mangiare la pizza insieme”, ha scritto il padre in un post sui social.  L’effetto devastante della bevanda avrebbe spinto Alex a lasciare l’Abbazia intorno alle 3 di notte, vagando senza meta nella boscaglia circostante. Perso e in stato di semi-incoscienza, sarebbe caduto in acqua. La corrente, resa pericolosa dalle recenti piogge, avrebbe trascinato il suo corpo, portandolo all’annegamento.

Nessuna presenza di altre droghe

Sul corpo di Alex è stata ordinata un’autopsia che dovrebbe confermare l’assunzione della sostanza. Nell’abbazia non sono state trovate tracce altre droghe. Mentre l’origine della ferita al fianco di Marangon, dovrebbe essere compatibile con un morso – post mortem – di animale selvatico, forse una volpe. L’esame dovrebbe fornire risposte ai numerosi interrogativi sulla tragedia.

Redazione

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