La scomparsa
Come è morto Glauco Mauri, lo spettacolo annullato al Vascello di Roma. Addio al maestro del teatro italiano
Glauco Mauri, attore e regista di grande rilievo nel panorama teatrale, è scomparso ieri, sabato 28 settembre, a Roma, pochi giorni prima del suo 94º compleanno, che avrebbe festeggiato martedì prossimo.
La carriera
Nato a Pesaro il 1º ottobre 1930, Mauri ha iniziato la sua formazione attoriale nel 1949 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica diretta da Silvio D’Amico. Il suo debutto avvenne nella città natale, al Teatro Rossini, con una nuova versione teatrale del “De Profundis” di Oscar Wilde, una toccante riflessione sulla sofferenza, l’arte e l’amore, scritta dal carcere dall’autore inglese e indirizzata all’amico Alfred Douglas. Nel 1961, insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez ed Emanuele Luzzati, fonda la “Compagnia dei Quattro”. Successivamente, creò la “Compagnia Mauri-Sturno”, che si dedicava alla rappresentazione di opere classiche di autori come Sofocle, Shakespeare, Pirandello e altri contemporanei. Tra le sue interpretazioni più celebri, si distingue il ruolo di Smerdjakov ne “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij, diretto da André Barsacq, che già nel 1954 lo portò alla ribalta nazionale.
Mauri è stato apprezzato anche dai grandi registi cinematografici e ha ricoperto ruoli indimenticabili per Marco Bellocchio, Dario Argento e Nanni Moretti, interpretando ad esempio il padre in Ecce Bombo, La Cina è vicina e Profondo Rosso. In oltre 40 anni di carriera, la sua compagnia ha portato in scena alcuni tra gli spettacoli di maggior successo del teatro italiano, premiati con numerosi “Biglietti d’Oro Agis”. Molti sono stati i riconoscimenti conferiti sia a lui che a Roberto Sturno per il loro contributo artistico. Come regista d’opera, Mauri ha messo in scena per ben due volte il Macbeth di Giuseppe Verdi.
Come è morto Glauco Mauri
Da circa una settimana Glauco Mauri aveva accusato un malore che lo aveva costretto al ricovero e ad annullare tutti i suoi impegni, a cominciare dalla partecipazione allo spettacolo in programma giovedì scorso al Teatro Vascello di Roma. Dove avrebbe dovuto recitare un versione da lui rivisitata del «De Profundis» di Oscar Wilde.
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