Un sostegno economico che, nelle intenzioni del governo Draghi, contribuirà alle spese che affrontano quotidianamente le famiglie per i propri figli, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.

È questo l’assegno unico universale per i figli approvato oggi in Consiglio dei ministri: il decreto attuativo dopo il Cdm dovrà quindi passare attraverso le commissioni parlamentari prima di approdare in Gazzetta ufficiale entro fine anno.

Il provvedimento pensato dall’esecutivo andrà a sostituire alcuni vecchi aiuti, tra cui bonus bebè e altri assegni per i nuclei familiari, per riunire tutto in una singola misura, appunto l’assegno universale.

La cifra che il governo stanzierà per singolo figlio minorenne è di 175 euro mensili con un Isee (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ndr) pari o inferiore a 15mila euro: se l’Isee ‘sale’, la cifra destinata alle famiglie scende gradualmente fino a 50 euro, 25 euro per i maggiorenni, per un Isee pari a 40mila euro. Ma il contributo spetta anche agli Isee oltre i 40mila euro o a chi non presenterà l’Isee inoltrando la domanda.

L’assegno unico è studiato anche per aiutare le famiglie numerose: a partire dal terzo figlio è infatti prevista una maggiorazione dell’importo tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee. Dal 2022 inoltre ci sarà una “maggiorazione forfettaria” da 100 euro al mese per i nuclei con quattro o più figli, mentre una ulteriore maggioranza da 30 euro a figlio è prevista se entrambi i genitori lavorano, cifra che però diminuisce col crescere dell’Isee fino a ‘scomparire’ oltre i 40mila euro.

Le famiglie con figli disabili invece riceveranno l’assegno unico senza limiti di età di quest’ultimi. La misura del governo Draghi introduce inoltre delle maggiorazioni in base all’età e alla disabilità: per i minorenni si riceveranno 105 euro al mese in più in caso di non autosufficienza, 95 euro al mese in più in caso di disabilità grave e 85 euro in più in caso di disabilità media. Per maggiorenni disabili fino ai 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più (che si sommano all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni) mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee: i redditi più bassi, con Isee fino a 15 mila euro, avranno un assegno di 85 euro al mese che si ridurrà gradualmente fino a 25 euro per Isee pari o superiore a 40 mila euro.

La domanda per accedere alla misura di sostentamento economico potrà essere presentata all’Inps tramite patronato o per via telematica dal primo gennaio 2022.

L’assegno non arriverà in busta paga ma sarà elargito direttamente dall’Inps sul conto in banca: attualmente detrazioni fiscali per i figli e assegni al nucleo familiare erano invece applicati mensilmente nella busta paga col datore di lavoro che anticipava le cifre al dipendente. Il rischio, col pagamento via Inps, è che vi siano pagamenti in tempi non rapidi.

Redazione

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