A marzo dello scorso anno, circa tre settimane prima che l’Inghilterra ha dichiarato il lockdown nazionale causato dalla diffusione del Coronavirus, Joseph Flavill ha subito una lesione cerebrale traumatica alla parte posteriore del cranio a causa di un incidente automobilistico. Il giovane, appena 19enne, è infatti stato investito da un’auto nella cittadina inglese Burton-on-Trent, nella contea dello Staffordshire. Subito dopo l’accaduto è stato trasferito in un ospedale di Leicester dove è rimasto ricoverato fino a pochi giorni fa.

A distanza di quasi un anno Joseph si sta lentamente risvegliando dal coma. Al suo risveglio, però, ritroverà un mondo completamente diverso, che ha imparato a convivere con distanziamenti sociali, mascherine e coprifuoco. Sembra quasi la storia raccontata da The Walking Dead, la fortunata serie americana ispirata ai fumetti di Robert Kirkman il cui protagonista entra in coma e si risveglia in un letto d’ospedale durante un’apocalissi zombie.

Il giovane è completamente ignaro della pandemia in corso e i suoi familiari stanno cercando di capire come comunicargli tutto quello che è cambiato nel mondo nell’ultimo anno. Tra l’altro Joseph il Covid-19, nel suo letto d’ospedale, l’ha preso ben due volte.

Durante la pandemia, solo la mamma Sharon, poteva fargli visita in ospedale, sempre a distanza di sicurezza e vestita con equipaggiamento protettivo. Gli altri familiari e gli amici, invece, gli sono stati vicini soltanto grazie ad una infermiera che ogni giorno effettuava delle videochiamate. Durante questi momenti i suoi cari gli parlavano proprio nella speranza di un risveglio, cercando di stimolarlo e spiegandogli, senza entrare nel dettaglio, il perché non potevano stargli accanto. A raccontare la vicenda alla Reuters è stata Kate Yarbo, la zia del ragazzo che ha ripetuto quello che gli diceva ogni giorno: “Joseph, non possiamo stare con te, ma tu sei al sicuro, non sarà per sempre”.

La zia, inoltre, ha spiegato che Joseph adesso sente e capisce, ma non riesce ancora a comunicare verbalmente. Ultimamente ha iniziato a dire “” con un battito di ciglia e “no” con due. La donna racconta anche che Joseph ha sorriso quando gli è stato riprodotto l’audio che era stato registrato in una cabina di pilotaggio di un aereo che Joseph aveva visitato, ma che il primo segnale di risveglio è avvenuto proprio durante una videochiamata con lei. “Stavo scherzando con lui sul fatto che un giorno potrà parlare, e ricordando le nostre vacanze in Cornovaglia. Gli ho detto, di promettermi che la sua prima parola sarà pastosa? E poi ha sbattuto le palpebre. Sbalordita gli ho chiesto: hai battuto le palpebre apposta? e lui le ha sbattute due volte. Poi abbiamo capito che stava comunicando“.

Da allora, i suoi progressi sono stati rapidi. La priorità per la famiglia adesso non è renderlo a conoscenza della pandemia ma è proseguire con il recupero psico-fisico.  Al momento può solo eseguire comandi elementari, come toccarsi le orecchie, muovere le gambe e rispondere sì o no col movimento delle palpebre.

Joseph è un grandissimo appassionato di sport. Lo descrivono così nel video girato da familiari ed amici, per una raccolta fondi avviata per sostenere le cure riabilitative che serviranno a Joseph una volta che lascerà l’ospedale. Il giovane ama particolarmente il cricket e l’hockey, e prima dell’incidente si stava preparando a visitare Buckingham Palace, dove a maggio avrebbe dovuto ritirare un premio per i successi giovanili, Duke of Edinburgh.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia