Una AI predirrà la tua morte?” è la domanda che sorge spontanea alla luce della recente ricerca che ha dato vita a Life2vec, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da un team internazionale in grado di modellare e “prevedere” gli eventi nella vita di una persona. Utilizzando i modelli transformer, gli stessi motori dietro a ChatGPT, Life2vec promette di prevedere aspetti cruciali della vita umana, inclusa la speranza di vita, basandosi su una vasta gamma di dati personali. Addestrato su un dataset di 6 milioni di persone dalla Danimarca, Life2vec analizza sequenze di eventi di vita come salute, istruzione e reddito per formulare previsioni, anche se sono gli stessi ricercatori che esortano a un utilizzo prudente di questo strumento, sottolineando il potenziale abuso e le implicazioni etiche.

Il fulcro di life2vec sono le rappresentazioni vettoriali nello spazio di embedding, che “visualizzano” la vita come sequenza di accadimenti: qui, il modello categorizza e collega tra loro diversi eventi di vita, permettendo di predire, ad esempio, la probabilità di mortalità di un individuo. Questo approccio innovativo, per quanto intrigante, solleva questioni etiche cruciali: la privacy dei dati, i limiti dell’accuratezza delle previsioni e le implicazioni di tali previsioni nella vita reale.

Il team, guidato da Tina Eliassi-Rad e Sune Lehmann, è consapevole di questi problemi: l’obiettivo non è tanto fornire un prodotto finito, quanto piuttosto innescare una discussione critica sull’uso responsabile dell’AI. Eliassi-Rad, specialista in etica dell’intelligenza artificiale, enfatizza il ruolo di questi strumenti come “osservatori della società”, in grado di riflettere e influenzare le politiche e le dinamiche sociali.

Life2vec rappresenta un passo avanti significativo nella ricerca AI, ma con grandi poteri vengono grandi responsabilità, ed è cruciale che il dibattito pubblico e la regolamentazione tengano il passo con l’innovazione tecnologica, assicurando che strumenti come Life2vec siano utilizzati con saggezza e nel rispetto dell’etica.

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Professore a contratto (in Corporate Reputation, in CyberSecurity e in Data Driven Strategies) è Imprenditore, ha fondato The Fool, la società italiana leader di Customer Insight, co-fondato The Magician un Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi, ed è Partner e co-fondatore dello Studio Legale 42 Law Firm. È Presidente di PermessoNegato APS, l'Associazione no-profit che si occupa del supporto alle vittime di Pornografia Non-Consensuale (Revenge Porn) e co-fondatore del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Digitali. È stato Future Leader IVLP del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime”, conferenziere, da anni presenta "Ciao Internet!" una seguita video-rubrica in cui parla degli Algoritmi e delle Regole che governano Rete, Macchine e Umani. Padrone di un bassotto che si chiama Bit, continua a non saper suonare il pianoforte, a essere ostinatamente Nerd e irresponsabilmente idealista.