A parlare è Eddie Jordan, 74 anni, uno dei nomi più importanti della Formula 1, fondatore della scuderia per cui ha corso anche il sette volte campione del mondo e simbolo della Scuderia Ferrari Michael Schumacher. Al suo esordio, nel 1991, è stata proprio la ‘gialla’ di Jordan a scegliere il giovane Michael nel gp di Spa-Francorchamps. Jordan, che ha lanciato il padre, ora parla al figlio Mick in un’intervista sul sito Olbg: “Il motivo per cui mi sento molto vicino a lui è perché non è facile sapere che tuo padre non può più far parte della famiglia — ha detto—, lui è lì ma non c’è”.

Le condizioni di salute di Schumi sono sempre state tenute nel massimo della segretezza dopo l’infausto incidente sugli sci a Meribel di nove anni fa. Jean Todt, uno dei pochi che ogni tanto ha il permesso di andarlo a trovare, ha raccontato che Michael segue le gare di F1 in tv. Il figlio Mick ha detto che vorrebbe parlare con lui di sorpassi e frenate, lasciando intendere le difficoltà a comunicare del padre.

“Non ho mai dato la colpa a Dio — raccontava la moglie Corinna nel documentario uscito nel 2021— per quello che è successo. Michael mi manca ogni singolo giorno, manca a tutti. È ancora qui, è diverso, ma ci dona tutta la sua forza”. “Continua a lottare”, ripete la figlia Gina Maria. Michael è presente, ma in modo diverso racconta Eddie Jordan che ricorda come fece di tutto “per dare la prima possibilità in F1 a Michael. Penso a lui con affetto oggi e sempre”.

L’avventura da primo pilota nel Circuit del figlio Mick con la scuderia Haas si è conclusa ma, secondo Jordan, anche se oggi è riserva in Mercedes, avrà nuove chance da prima guida: “Sono sicuro che riuscirà a farsi strada”, poi rivela l’aneddoto sul nome che tutti pensavano fosse un omaggio a Michael: “Mick non prende il nome da suo padre, come molti pensano, ma da uno sportivo di cui Michael era appassionato, di cui provava quasi soggezione, che ha vinto cinque titoli mondiali con la Honda”. Indizi che portano a pensare al leggendario pilota australiano di moto Mick Doohan.

Redazione

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