Non sarà più solo e soltanto carcere per Renato Vallanzasca. Uno dei più famosi criminali italiani, condannato a 4 ergastoli, che all’età di 74 anni si è visto accogliere da parte del tribunale di sorveglianza di Milano il reclamo per poter usufruire di permessi premio. Potrà quindi uscire dal penitenziario di Bollate, dove è detenuto, per più ore al giorno, dal carcere. La motivazione del premio sta nel decadimento cognitivo di tipo degenerativo che lo ha riguardato. Una malattia che si sta aggravando e che potrebbe essere rallentata se adeguatamente trattata. In passato Vallanzasca frequentava almeno una volta a settima una comunità simile, un’attività che contribuiva ad alleviare il decadimento neurologico e cognitivo di cui soffre.

La relazione dei medici

La decisone è arrivata a sorpresa durante l’udienza preliminare di mercoledì, domanda che la procuratrice generale aveva chiesto di respingere e che il tribunale ha scelto invece di accogliere. È stata una lunga relazione dei medici del carcere di Bollate, acquisita dagli avvocati della difesa, a raccomandare le cure in un luogo esterno convincendo i giudici Di Rosa e Caffarena, una decisione comunque che i legali di Vallanzasca considerano migliorabile: nei prossimi giorni presenteranno una nuova richiesta per la detenzione in una struttura adatta.

Nella relazione dei medici si fa menzione di un ambiente carcerario carente nel fornire le cure di cui ha bisogno, non idoneo a fornire stimoli cognitivi. Per l’ex bandito condannato a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione per rapine a mano armata, omicidio e sequestro di persona, potrebbe concludersi una lunga fase della sua vita che lo ha visto scontare finora oltre 50 anni di carcere.

Redazione

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