“Un sindaco leghista pugliese lo abbiamo già eletto ancor prima del confronto elettorale”. Matteo Salvini aveva esultato così prima dell’appuntamento elettorale dando per scontato che Primiano Di Mauro, candidato a sindaco per la Lega nella cittadina di Lesina nel foggiano, avrebbe certamente vinto la poltrona.
Il motivo di tanta sicurezza? Di Mauro era l’unico candidato per le comunali nella cittadina di appena 6.000 abitanti. Per cui Salvini non ci ha pensato due volte e lo ha dato per vincitore molto prima del confronto alle urne. Era il 23 agosto durante un comizio a Foggia. In fondo non c’era avversario, perchè preoccuparsi?
Una vittoria fatta: bastava che a recarsi alle urne fosse il 50% + 1 degli elettori. Ma con stupore ai seggi c’è stata un’affluenza del 49,1%, il quorum non è stato raggiunto e il candidato leghista Di Mauro non è stato eletto sindaco. Dunque le urne non sono nemmeno state aperte perchè mancavano solo 58 persone per poter contare le schede e rendere valide le elezioni.
Nelle ultime ore utili sono partite le telefonate a raffica ma non c’è stato niente da fare. Già alle 23 di ieri sera c’era uno scarto di quasi sette punti percentuali tra l’affluenza per il Referendum (38,35%) e le Comunali (31,6%), in pratica 388 persone non avevano ritirato la scheda delle elezioni amministrative, forbice leggermente ridotta alle Regionali (33,51%). Alla chiusura definitiva dei seggi l’affluenza per il Referendum si è attestata al 60,52%, al 52,99 per le Regionali”.