Il Comune di Napoli tolga il patrocinio a “Life for Gaza”, non basta sbianchettare il nome della militante antisemita Cecilia Parodi

Il Comune di Napoli ha concesso il cosiddetto “patrocinio morale” a una manifestazione – intitolata “Life for Gaza” – che si terrà nei prossimi giorni in città. Tra i personaggi chiamati a intervenire – in qualità di relatori – all’iniziativa cui l’amministrazione campana riteneva di accordare il patrocinio, c’era la nota militante antisemita Cecilia Parodi, la signora che qualche settimana addietro ha diffuso un video in cui diceva che odia “tutti gli ebrei” e che li vorrebbe vedere “tutti appesi”, così da “sputargli in faccia”.

I co-partecipanti – tra i quali la scrittrice Valeria Parrella, i cantanti Daniele Silvestri e Max Gazzè, e parecchi altri – non ritenevano di mostrare disagio nel fare da collettori di attenzione e pubblico in consorzio con una risaputa propagandista antisemita. Ma forse non lo sapevano, con tutti gli impegni che hanno. Forse non si erano accorti che il loro nome era infilato in un mazzo adornato da quello della filoterrorista (ha fatto il pubblico elogio di Yahya Sinwar) che vuole gli ebrei adibiti a sputacchiere dondolanti. E vabbè, capita. Magari avrebbero potuto, almeno, declinare l’invito dopo aver saputo (perché poi l’hanno saputo) che gli organizzatori avevano avuto la bella idea di invitare quella responsabile di istigazione all’odio anti-ebraico.

Macché, niente. E niente – da parte dei signori artisti – nemmeno quando le agenzie di stampa riferivano che gli organizzatori avevano sbianchettato dalle locandine il nome di Cecilia Parodi non perché fosse imbarazzante quella presenza, ma perché la signora aveva “altri impegni per quella data”. Che l’arte sia impassibile davanti a simili noiose minuzie si può capire. Ma il Comune di Napoli che ha riconosciuto il “patrocinio morale”? Siccome la richiesta di patrocinio “è indirizzata al sindaco che, al termine dell’istruttoria, decide sulla concessione”, le ipotesi sono tre: il Comune di Napoli ha condotto la sua istruttoria e ha concesso il patrocinio morale non avendo trovato improprio che tra i relatori ci fosse una notissima propagandista antisemita, indagata per istigazione all’odio razziale; il Comune di Napoli non ha condotto nessuna istruttoria in questo caso particolare; il Comune di Napoli non conduce mai istruttorie per la concessione del patrocinio morale, e lo concede sempre alla carlona.

Nei tre casi, ci pare, non va bene. Andrà anche peggio se il sindaco di Napoli riterrà di non revocare il patrocinio che inopportunamente aveva concesso. Il tempo non gli manca, come non gli manca il motivo (grosso come una casa). Vediamo se gli manca la schiena per riconoscere l’errore fatto, cui davvero non pone rimedio la cancellazione dalla locandina del nome dell’attivista antisemita.