Un grandissimo, un rivoluzionario ma soprattutto un uomo di grande generosità
Con la morte di Berlusconi il mondo è più piccolo, se ne va il più grande insieme a De Gasperi, Moro e Craxi
Oggi sulla nostra azienda, sulla nostra redazione, su di me e su tanti altri che hanno lavorato in questi anni con Silvio Berlusconi si è abbattuto un lutto dolorosissimo. Io lo vivo così, come la perdita di un amico, di un fratello, un partente. Per chi ha lavorato con Berlusconi è consapevole che la mancanza sarà incolmabile perché le cose che lui ha saputo dare e fare non le avevo mai viste prima.
Eppure è stato così importante anche nelle nostre vite, siamo così attoniti perché non ci sono le parole: è troppo grande la perdita di Berlusconi per essere descritta oggi in un mondo che sembra molto piccolo senza la sua presenza. E’ stato un grandissimo per le cose che ha realizzato, un rivoluzionario ma soprattutto un uomo di grande generosità che non ho visto in altre parti dell’impresa.
In tutta la mia vita professionale di cronista politico posso citare per un intero secolo quattro grandi uomini: De Gasperi, Moro, Craxi e Berlusconi. Per me quest’ultimo è stato il più grande perché ho vissuto la sua epoca, essendo tenuto per mano da una persona che sempre ti consigliava e sapeva essere generoso e spiritoso con un cuore immenso e con la capacità di essere sempre positivo nelle sue cose.
Questa perdita non è colmabile, lo si dice sempre per tante persone, lo si dice per i genitori, ma lo si dice anche per Berlusconi perché nono credo che questo mondo, che si rimpicciolisce senza di lui, possa colmare la perdita di un uomo così. Mi sento vicino ai suoi figli, ai suoi parenti e ai suoi amici. Il ricordo è un ricordo che considero indimenticabile.
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