“Sono una femminista di sinistra e lesbica e sono vicina al popolo ebraico e ad Israele”. Inizia così il discorso di Anna Paola Concia, femminista ed ex parlamentare, nel corso dell’iniziativa “7 ottobre, attacco all’Occidente” organizzata domenica 6 ottobre nella Sala Umberto di Roma dall’associazione 7 ottobre.

“Oggi vivo nel quartiere ebraico di Francoforte. Mi hanno detto più volte che faccio parte di una minoranza delle donne di sinistra che difendono Israele. Il transfemminismo e il movimento Lgbt che sostiene quei regimi che ci ammazzano è antioccidentale, antisemita e relativizza la difesa dei diritti: per loro è tutto da contestualizzare. Io sono una femminista universalista perché i diritti vanno difesi ovunque e dovunque”.

Poi aggiunge: “E’ successo che gli stupri del 7 ottobre sono stati giustificati. C’è chi ha riferito ad una donna, che è andata l’8 marzo, giorno della festa della donna, a chiedere ad alcune associazioni Lgbt di parlare delle violenze di quel sabato nero: l’hanno cacciata. Per me è agghiacciante una cosa del genere”.

Concia è un fiume in piena e attacca: “Oppure quel transfemminismo che non dice una parola sull’imam che a Torino ha relegato le donne in una gabbia mentre faceva un sermone sulla Palestina. Noi in questo Paese, dove per qualsiasi scemenza si inneggia al patriarcato, stiamo zitti su queste cose”.

 

Redazione

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