Il segnale è tutto nei numeri, impressionanti, dei partecipanti al concorso bandito dall’Asia, azienda di igiene urbana del Comune di Napoli, per i 500 posti da netturbino: 26.114. È questo numero che evidenzia la fame di lavoro che c’è nella città, nella Regione, ma anche altrove: della carica di candidati che si presenteranno al concorso per un posto a tempo indeterminato, 77 sono lombardi, 61 dell’Emilia Romagna, 37 della Sicilia e cinque arriveranno addirittura dall’estero.

I test, cinquanta domande a risposta multipla che vanno dalla cultura generale al codice dell’ambiente, si terranno da oggi fino al prossimo 30 settembre alla Mostra d’Oltremare, suddivisi su tre turni giornalieri. Come racconta oggi l’edizione napoletana di Repubblica, tra le fila di chi tenterà di ottenere una delle tute da operaio Asia ci sono anche numerosi laureati. Sono infatti 1232 coloro che hanno un titolo superiore come la laurea, quasi il 5 per cento del totale, mentre altri 10.445 hanno un diploma di scuola superiore: titoli non richiesti dal bando, visto che per la partecipazione è sufficiente la licenza media.

Segno di una crisi del mercato del lavoro che sta impattando significativamente su Napoli e sulla Campania. A spiegarlo a Repubblica sono alcune ‘testimonianze’ di chi, anche laureato e dunque sovra-qualificato, tenterà le selezioni. Come Maria, 45enne con laurea in giurisprudenza: “Qualche amico si è sorpreso. Mi ha detto: parti da avvocato e ti ritrovi a fare il netturbino? Ma la mia professione è in crisi e questo concorso per me è abbordabile

Storia simile arriva da Nunzia, 38 anni e una laurea in giurisprudenza, che già da gennaio lavora come interinale di Asia e che ora proverà ad essere assunta a tempo indeterminato: “Non è il lavoro dei miei sogni – spiega candidamente- Ma questa città non offre sbocchi diversi, le provi tutte pur di non andare via da Napoli. Ho un figlio disabile e fare l’avvocato non mi consentirebbe di dedicargli tempo. Poi ho scoperto lavorando in Asia che non è assolutamente un mestiere degradante e umiliante. Sono addetta allo spazzamento, all’inizio mi vergognavo ma poi mi sono fatta apprezzare e l’azienda ci tratta bene. I test non sono difficili, ma i partecipanti sono tanti e credo che molti raggiungeranno il massimo punteggio. Dispiace non avere garanzie: chi è disoccupato parte con più punti di chi come me ha maturato una esperienza in azienda“.

Dei cinquecento posti a disposizione, l’azienda ha deciso di riservarne 200 ai contratti di apprendistato, dunque in una fascia d’età che va dai 19 ai 29 anni. Un problema, considerato che sugli oltre 26mila concorrenti oltre il 10% (2731), ha una età superiore ai 50 anni.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.