Monica Napoleoni, ex capo della squadra omicidi della Polizia di Perugia, è stata condannata a 3 anni e 3 mesi per aver usato la sua posizione di potere a scopi personali. Una poliziotta che Raffaele Sollecito conosce molto bene: fu lei a seguire le indagini sulla morte di Meredith Kercher nel 2007, e sempre lei ad arrestare Raffaele Sollecito e Amanda Knox. “Capo della squadra omicidi quando indagarono nel caso Kercher … poi in tribunale per anni mi sono sentito dire che sono persone oneste ed encomiabili”, ha commentato su Facebook Sollecito con spirito di rivalsa.

La vicenda giudiziaria di Sollecito e Knox durò per ben 7 anni, tra colpi di scena e totali capovolgimenti di scenari. Invece per arrivare alla condanna di Napoleoni ce ne sono voluti 8: la poliziotta è stata condannata in primo grado a 3 anni e 3 mesi di reclusione per aver usato la sua posizione in una controversia legale contro l’ex marito. La vittima sarebbe una psicologa, come riportato dal Corriere dell’Umbria. I due reati che le sarebbero imputati sono quello di aver svolto accertamenti arbitrari sulla psicologa con accessi abusivi al sistema informatico interforze e di aver danneggiato l’auto della professionista.

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Le vicende corrispondono a molti anni fa, mentre si consumavano anche le indagini sul caso Kercher. Da qui la reazione di sollecito che si è sempre detto innocente e che da anni cerca di riprendere in mano la sua vita tra innumerevoli difficoltà. Ha infatti trascorso 4 anni in carcere, poi nel 2016 si è laureato in ingegneria informatica con una tesi su se stesso, in cui analizzava i flussi sul web di innocentisti e colpevolisti. Ma da quando è finita questa brutta storia ha sempre detto di aver trovato grandi difficoltà a trovare lavoro perché molte aziende gli negavano l’assunzione temendo un negativo ritorno di immagine.

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