La grande fuga continua. Alla vigilia dell’insediamento del nuovo presidente dell’Unione Industriali di Napoli, gruppi di imprenditori hanno detto addio all’associazione, presentando le dimissioni formali. Un inizio tutt’altro che roseo per il neopresidente Costanzo Jannotti Pecci che erediterà un palazzo quasi deserto nel quale aleggia lo spirito di malumori e contraddizioni non da poco conto. Un benvenuto non proprio ideale, confezionato in una mail di poche righe ma che non nasconde una situazione tanto grave quanto incresciosa per Palazzo Partanna e i suoi inquilini.

“Cari amici buonasera a tutti, come pass-president della Filiera Alimentare e Packagin vi comunico che questa mattina alle ore 10,00 con PEC hanno rassegnato le dimissioni dall’Unione Industriali Napoli:- Giovanni Sannino per Sagifi Spa; – CAV. Nicola Arnone per Acqua LETE Spa ; Giuseppe Esposito per EP Spa; Pierluigi Acquaviva per Dolciaria Acquaviva Spa; Antonello Sorrentino per SORI’ Srl; Salvatore Esposito per TICE Srl; Un caro e sincero saluto a tutti Voi che avete con me condiviso e con il gruppo ideali e percorsi dell’Unione fino a dicembre 20202”. Comunicazione firmata da Giovanni Sannino. Un’emorragia che vede andare via un gruppo importante come quello dell’acqua Lete presieduto dal Cav. Arnone. Una situazione che inizia a essere davvero imbarazzante anche e soprattutto per il silenzio nel quale è avvolta. Non una parola sul caso Napoli, non una parola su una comunità economica inefficiente da tempo e che invece di pensare al bene delle imprese, è sempre più impegnata in beghe interne e giochi di potere per aggiudicarsi una poltrona.

Tutto mentre le imprese cittadine soffrono una crisi senza precedenti. Forse, oggi qualcuno dovrà pur dire qualcosa della situazione dell’Unione Industriali di Napoli. Questa mattina, infatti, è in programma l’Assemblea pubblica “Coesione Sud” organizzata proprio dagli industriali napoletani, dai pochi rimasti. Un Meeting previsto all’Università Federico II, complesso Napoli Est, al corso Protopisani 70 di San Giovanni a Teduccio. Vi prendono parte il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi; il presidente della Regione, Vincenzo De Luca; il presidente designato dell’Unione Industriali Napoli, Costanzo Jannotti Pecci; il rettore Matteo Lorito; il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Proprio il giorno prima di questa riunione e prima dell’inizio della nuova presidenza di Jannotti Pecci arriva un segno di sfiducia enorme: tutti via, ce ne andiamo prima che inizi questo nuovo corso. «Abbiamo preferito tutti lasciare l’Unione un giorno prima di questo evento – spiega Giovanni Sannino – questo per evitare confronti spiacevoli». Perché hanno chiuso una volta e per sempre la porta di Palazzo Partanna? È presto detto.

«Lo abbiamo fatto per una questione di metodo – precisa Sannino – Noi contestiamo il metodo che l’Unione ha adottato negli ultimi anni e preferiamo lasciare. Tutti gli imprenditori che hanno comunicato le proprie dimissioni – aggiunge – hanno un’unica ragione che è questa. Ritengo – conclude Sannino – che il metodo col quale si relaziona la futura presidenza e il consiglio siano sbagliati. L’Unione è democrazia e partecipazione. Dovrebbe essere, oggi non è così». Poche parole ma che arrivano come una bomba sulla nuova presidenza che parte già malissimo. Senza contare tutti gli imprenditori che se ne sono andati negli ultimi mesi, i contratti stipulati di nascosto, l’ombra della Fondazione Mezzogiorno sempre meno ombra e più presenza. Insomma, un nuovo corso che inizia già male. E stando agli ultimi fatti e misfatti dell’Unione, dare torto alle imprese che preferiscono non essere più rappresentate da questo ente, è veramente complicato…

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.