La vigilia del vertice
Consiglio europeo, Kuleba: “Devastante per l’Ucraina se l’Ue non apre all’adesione”. L’Ungheria: “No ai ricatti”
In vista del vertice europeo del 14 e 15 dicembre, il ministro degli Esteri ucraino ha avvisato delle conseguenze per Kiev se non dovesse essere fatto un passo in avanti per far entrare l’Ucraina in Ue
O si apre ai negoziati per l’ingresso dell’Ucraina in Unione Europea, oppure l’impatto per Kiev sarà devastante. È il messaggio del ministro degli Esteri Dmitro Kuleba in vista del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles. La guerra prosegue, ma continua anche il lavoro diplomatico per avvicinare il Paese invaso dalla Russia nell’orbita europea.
Kuleba: ecco cosa ha fatto l’Ucraina per entrare nell’Ue
Per il delegato ucraino, arrivato al Consiglio Affari Esteri dell’Ue, Kiev ha già approvato “tre delle quattro leggi” chieste dalla Commissione, con l’ultima che è stata depositata al Parlamento. Secondo Kuleba “è la dimostrazione del nostro impegno, abbiamo fatto i compiti a casa e ora ci aspettiamo che sia l’Ue a rispettare gli impegni: in caso contrario sarebbe devastante per l’Ucraina e per l’Unione Europea, perché lancerebbe il messaggio che l’Unione non è in grado di prendere decisioni storiche”.
“Non riesco a immaginare e non voglio nemmeno parlare delle conseguenze devastanti che si verificheranno se il Consiglio non prenderà questa decisione” ha aggiunto Kuleba.
I rapporti tra Ungheria e Ucraina
Il messaggio è inequivocabile e oltre a essere indirizzato ai decisori nelle istituzioni europee è rivolto anche a Budapest. L’Ungheria, infatti, con il suo premier Viktor Orban da settimane ha comunicato l’intenzione di porre il veto sui negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue. Kuleba è al lavoro per cercare una soluzione. “Oggi vedrò di persona il ministro degli Esteri ungherese per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa” ha detto il ministro degli Esteri che ha poi spiegato come Kiev abbia approvato la legge sull’istruzione e sull’uso della lingua per le minoranze “nel modo in cui voleva Budapest“.
Ieri, in occasione della cerimonia d’insediamento del neo presidente argentino Javier Milei, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier ungherese Orban sono stati inquadrati mentre parlavano qualche istante. Sul contenuto della conversazione, Kuleba non voluto dire molto. Tuttavia ha ricordato le intenzioni passate dell’Ungheria: “Budapest è sempre stata tra i Paesi più favorevoli all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue e dunque va capito perché, se i dubbi che aveva sono stati risolti, non cambia la sua opposizione all’apertura dei negoziati”.
La posizione dell’Ungheria
“Il dibattito di questa settimana sarà dominato dall’Ucraina. Un gran numero di politici europei vuole prendere decisioni di grande importanza completamente impreparati e privi di un consenso strategico sul futuro dell’Europa: continueremo a prendere le nostre decisioni nell’interesse europeo e nazionale e non cederemo a nessuna pressione, indipendentemente da chi provenga, da cosa ricatti o da cosa prometta”. È il post scritto dal ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó prima dell’arrivo al Consiglio Ue, in cui ha messo in chiaro quale sarà la linea di Budapest in questi giorni di vertici europei.
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