Spaccatura al momento del voto
Consulta, Morelli eletto presidente (fino a dicembre): sua la storica sentenza Englaro
Mario Rosario Morelli è stato eletto, in seconda votazione e con 9 voti, nuovo presidente della Corte Costituzionale. A darne l’annuncio il segretario generale Carlo Visconti. Come primo atto Morelli ha nominato vicepresidenti Giancarlo Coraggio e Giuliano Amato, che nella stessa votazione hanno preso rispettivamente 5 e un voto.
Il neopresidente rimarrà in carica fino al 12 dicembre 2020, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Nato a Roma il 15 maggio 1941, sposato, due figlie, Presidente di sezione della Corte di cassazione, Mario Morelli è stato eletto giudice costituzionale il 18 novembre 2011 dalla suprema Corte e ha prestato giuramento davanti al Presidente della Repubblica il 12 dicembre dello stesso anno. L’8 marzo 2018 è stato nominato vice presidente della Corte costituzionale e riconfermato l’11 dicembre 2019.
Sua la storica sentenza sul caso di Eluana Englaro, attraverso la quale la Cassazione nel 2008 diede il via libera, nel rispetto della volontà della ragazza in coma vegetativo, al distacco del sondino che la teneva in vita.
Mario Rosario Morelli eletto presidente della Corte costituzionale.https://t.co/DCTxKiZF7X#Cortecostituzionale #Elezione #Presidente #Comunicato pic.twitter.com/CmOPMzj1WW
— Corte Costituzionale (@CorteCost) September 16, 2020
La sua carriera di giudice si svolge quasi interamente al “Palazzaccio”, sede della Corte di Cassazione, dove approda nel 1985, alla prima sezione civile. Già nel 1999 viene destinato alle Sezioni unite civili e nel 2001 entra a far parte dell’Ufficio centrale elettorale nazionale presso la Cassazione. Dal 2008 è componente del Consiglio direttivo della suprema Corte e nel 2009 è nominato Direttore dell’Ufficio del Ruolo e del Massimario.
Più o meno parallelamente, però, Morelli svolge la sua attività anche in un altro Palazzo delle istituzioni, quello della Consulta, dove entra addirittura nel 1973 come assistente di studio, prima del giudice Giulio Gionfrida, poi di Livio Paladin e infine di Renato Granata: quasi un trentennio (fino al 2000). In quegli anni, partecipa all’istruttoria dell’unico processo penale costituzionale per reati ministeriali (il cosiddetto processo “Lockheed”).
LE PRIME PAROLE DI MORELLI – “Non nascondo le criticità di una presidenza di soli tre mesi, ma cercherò di portare avanti tutti i progetti partiti da chi mi ha preceduto”, ha detto il neoeletto presidente della Consulta rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa indetta dopo l’insediamento. Nel corso dell’incontro si è parlato anche di diritti: “Le prerogative delle persone non sono solo quelle elencati nella Costituzione”, ha spiegato Morelli, “ma anche tutte quelle che emergeranno dalla coscienza sociale con carattere di analogia con i diritti fondamentali”.
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