Politica
Conte al Senato: “Nuovo decreto da 50 miliardi, mascherine fino al vaccino”
“Il Governo invierà a brevissimo in Parlamento una nuova relazione sullo scostamento di bilancio per una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro che si aggiungeranno ai 25 già stanziati per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi”. È l’annuncio arrivato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell’informativa nell’aula del Senato sull’emergenza Coronavirus.
LA FASE DUE – Il premier ha fatto il punto sulla cosiddetta Fase 2, che si aprirà dopo il 4 maggio, quando termineranno le attuali misure restrittive imposte dall’esecutivo per ridurre il contagio da Covid-19. Conte ha spiegato che il Governo sta elaborando “un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio”. E sulla soglia del contagio di riferimento “vogliamo che sia commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere delle aeree di riferimento”, aggiunge Conte.
Il presidente del Consiglio rivolgendosi ai senatori non ha nascosto che nelle prossime settimane si prospetta “una fase molto complessa”. “Dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese – prosegue il premier – deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato”.
Conte ha ribadito come anche nella Fase 2 bisognerà continuare a rispettare il distanziamento sociale e sarà promosso “l’utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili una terapia o un vaccino“.
DISTANZIAMENTO E L’APP IMMUNI – Per quanto riguarda le misure di distanziamento sociale “ci saranno alcune modifiche”. “Non ci sfugge”, ha ammesso Conte, la difficoltà dei cittadini “nel continuare a rispettare” le regole anti contagio e “l’aspirazione al ritorno alla normalità”.
Per questo il governo, come spiegato anche dal commissario all’emergenza Domenico Arcuri nella conferenza stampa tenuta oggi, punta al “rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti esistenti e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie”. Ribandendo quanto detto da Arcuri, anche il premier ha sottolineato che l’app Immuni sarà offerta “su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni o pregiudizi”.
L’APERTURA SU MES E IL RECOVERY FUND – Conte è tornato anche sui temi economici collegati all’Europa, Mes e Recovery Fund, che saranno al centro del dibattito previsto giovedì tra i vari leader dell’UE. Su quest’ultima misura, per ora particolarmente fumosa, l’Italia “appoggia la proposta francese avendo chiesto di integrarla in modo da rispondere più puntualmente ai requisiti che riteniamo imprescindibili. Da ultimo è stata presentata una proposta spagnola che pure, ma con qualche suggerimento di variazione, potremmo appoggiare per la sua conformità alle nostre finalità”, ha detto Conte in Senato.
Sul Mes il premier ha ribadito come il dibattito sul Fondo Salva Stati degli ultimi giorni “rischia di dividere l’Italia in opposte tifoserie”. “Ritengo che questa discussione debba avvenire in modo pubblico, trasparente, in Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola”, ha aggiunto Conte. Il premier ha quindi aperto fortemente alla possibilità che l’Italia possa accettare il Mes: “Rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia” in Europa.
IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE – Un passaggio è stato dedicato quindi alla famiglie, le più colpite assieme alle imprese dall’emergenza economica provocata dal Coronavirus. “Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo“, ha spiegato il premier in Aula.
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