ITALIA VIVA SI ASTIENE – Il partito di Matteo Renzi, riunitosi in assemblea durante la pausa dei lavori alla Camera, ha stabilito che il gruppo si asterrà nella votazione sulle risoluzioni contro e a favore del governo Conte. Ancora da capire invece se la stessa posizione sarà presa al Senato, dove i numeri per Conte sono ben diversi ed esigui. In caso di astensione anche a Palazzo Madama, il governo potrebbe ‘salvarsi’ con numeri più bassi.

CONTE TORNA IN AULA E CHIEDE LA FIDUCIA – Alle 17:20 il premier è tornato in Aula per le repliche agli interventi dei deputati. Conte ha rinnovato l’appello “anche ai singoli parlamentari” per un progetto a “forte connotazione europeista”, ma anche ambientalista, socialista, liberale. Evidente quindi il cambio di passo sul rapporto con gli Stati Uniti: il premier abbandona infatti Donald Trump e la nota amicizia con l’ex presidente Usa, pur senza mai nominarlo. “Guardiamo con grande speranza alla presidenza Biden, ho avuto con lui una lunga e calorosa telefonata in vista del G20”, spiega ai deputati Conte. Dal presidente del Consiglio, che sulla questione era stato fortemente criticato da Italia Viva ma anche dal Pd, è arrivato una presa di posizione più forte sui fatti di Capitol Hill del 6 gennaio scorso: “I fatti terribili del 6 gennaio confermano che le nostre democrazie vanno difese e noi leader non ci possiamo permettere di alimentare la tensione”. Al termine del suo intervento quindi Conte ha chiesto formalmente un voto di fiducia sulla risoluzione della maggioranza.
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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia