L’emergenza Covid-19 ma non solo. Il premier Giuseppe Conte, intervistato dal Antonio Padellaro alla Festa del Fatto Quotidiano a Roma, sulla crescita dei casi dice: “Scopriamo più contagiati in rapporto a un più alto numero di persone che fanno il test, la cosa è fisiologica. Ci dimostriamo ancora una volta responsabili e disciplinati, rispetto ad altri paesi, i numeri rimangono contenuti, nonostante un effetto agostano per le ferie”.

I VERBALI DEL CTS – Poi sui verbali del Comitato scientifico chiarisce: “Gli omissis, dico la verità, non me ne sono occupato perosnalmente, ma è stato un fatto tecnico gestito dagli uffici, in genere per ragioni di privacy”. Parlò con della decisione del lockdown col presidente Mattarella? “Ovviamente sì, e con tutti i ministri”, è la risposta del presidente del Consiglio alla domanda di Padellaro.

LOCKDOWN E SPORT – “Possiamo affrontare con fiducia l’autunno, non dovremo più predisporre un lockdown generalizzato, al massimo “su zone circoscritte”, ha proseguito Conte che sul dossier scuola ha affermato: “In caso estremo ci sarà la quarantena per tutta la classe e passeremo alla didattica online”. No del premier al ritorno dei tifosi negli stadi: “Per quanto mi riguarda la presenza allo stadio, così come a manifestazioni in cui l’assembramento è inevitabile, come all’ingresso e all’uscita, non è opportuna”.

SECONDO MANDATO PER MATTARELLA – L’intervista ha toccato anche l’argomento dell’elezione del presidente della Repubblica. “Se ci fossero le condizioni da parte sua per accettare un secondo mandato, io lo vedrei benissimo”, ha detto Conte sulla possibile rielezione di Mattarella. “Credo che il presidente Mattarella stia interpretando il suo ruolo in un contesto molto sfidante in modo impeccabile, con grande equilibrio e saggezza”, ha aggiunto, “man mano che vado avanti ne apprezzo sempre più le qualità”, ha spiegato il capo del governo.

IL RUOLO DI DRAGHI – Nell’intervento anche un ‘retroscena’ su Mario Draghi, l’ex presidente della Bce tirato in ballo da mesi come possibile ‘sostituto’ proprio di Conte a Palazzo Chigi. “Quando si è lavorato per nuova una commissione Ue fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine non andò a buon fine. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso per Draghi, lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue”, ha detto Conte. “L’ho incontrato perchè non volevo spendere il suo nome invano ma lui mi disse che non si sentiva disponibile perchè era stanco della sua esperienza europea”, ha quindi rivelato il premier. Per Conte però Draghi “non è un rivale, è una persona di valore, una eccellenza espressa dal Paese nei ruoli che ha coperto”.

LE REGIONALI – Sulle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre Conte non è ottimista: “Vedo in difficoltà le forze di maggioranza nelle regionali, abbiamo un centrodestra unito mentre la maggioranza va in ordine sparso. È quindi una lotta impari ma non avrà incidenza sul governo perché il contesto è diverso”, spiega il premier evidenziando quindi che l’eventuale sconfitta delle forze di maggioranza non avrà ripercussioni sull’esecutivo.

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