L'azzardo
Conte s’ispira a Shakira, la spara grossa sul Pil e dimentica la pandemia: quei conti che non tornano
Il leader del Movimento è stato ben felice di non menzionare il fatto che nel 2020 il Prodotto Interno Lordo in Italia era calato dell’8,9%, per cui la millantata esplosione dell’11% durante il biennio successivo altro non era che un naturale recupero
“Fa troppo il simpatico”: nel Collegio Ghislieri di Pavia, di cui sono felice alunno dal 1993, si usava questa espressione per indicare un collegiale – tipicamente una matricola – che eccedeva in goffo umorismo con il fine mal riuscito di suscitare per l’appunto una qualche simpatia nell’interlocutore. Ebbene, l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte “fa troppo il simpatico” con metafore contorte e sbagliate sull’andamento della crescita economiche italiana: queste simpatiche metafore – forse dietro consiglio dell’ottimo Rocco Casalino – malamente riecheggiano le invettive automobilistiche della cantante Shakira contro l’ex fidanzato Piqué, il quale avrebbe rimpiazzato una Ferrari come lei con la nuova fidanzata paragonata a una Twingo.
Secondo la dichiarazione dell’ineffabile Conte, poi riproposta sotto forma di tweet, il suo governo avrebbe invece lasciato al governo Meloni – con buona pace del governo Draghi che temporalmente sta in mezzo ai due – “[…] un’Italia che correva come una Ferrari […]” mentre “[…] oggi ci ritroviamo una bici con la pedalata assistita.
Il +11% di Pil del biennio 2021-22 generato dalle nostre misure è uno sbiadito ricordo. Con Meloni nel secondo trimestre di quest’anno -0,4% di Pil.” Vi confesso che quando ho letto questo rombante post di Conte ho riso forte in pubblico, per poi blandamente chiosare – sempre su X/Twitter – che la sua lettura aveva provocato l’autocombustione di tutti i testi di macroeconomia nel mio ufficio, e anche di qualche testo di microeconomia, per buon senso di solidarietà scientifico-disciplinare.
La ragione è presto detta: il leader del MoVimento 5 Stelle è stato ben felice di non menzionare il fatto che nel 2020 – a motivo della pandemia, dei lockdown e delle varie misure restrittive adottate dal suo stesso governo – il prodotto interno lordo dell’Italia era calato dell’8,9%, per cui la millantata esplosione del Pil dell’11% durante il biennio successivo altro non era se non un ben poco ferraristico rimbalzo che andava a recuperare il crollo precedente.
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