L'inesperienza della prima campagna elettorale
Conte smentisce se stesso, prima apre al governo col Pd poi ritratta: “Mai con quelli folgorati da Draghi”
Sarà l’inesperienza dettata dalla sua prima campagna elettorale da leader di partito e non da premier prima stampella di Salvini e Di Maio, poi col piglio autoritario anche ‘grazie‘ alla fase iniziale dell’emergenza Covid, quella dell’Italia divisa a colori e delle dirette-fiume in tarda serata che monopolizzavano tg e social. Giuseppe Conte oggi, 21 agosto, a poco più di trenta giorni dalle elezioni politiche, si è reso protagonista di uno scivolone con la successiva pezza (a colori…) che finisce solo con il peggiorare la situazione.
L’ex presidente del Consiglio, che dice di essere in ascesa nei sondaggi, prima apre ad eventuali alleanze di Governo, soprattutto con il Pd e con altre forze della sinistra con le quali ha già governato, poi nel giro di due ore, dopo polemiche interne ed esterne a quel che resta del partito pentastellato, ritratta tutto, parlando di “parole” (le sue…) “travisate”.
Ospite a Mezz’Ora in Più su RaiTre, Conte cade nel rispondere alla domanda provocatoria di Lucia Annunziata (“Voi pensate che questa delusione ed esperienza sia chiusa o no?” facendo riferimento alla fase di governo con il Pd). Le sue parole sono inequivocabili: “In politica pensare di governare da soli è un’ambizione e molto elevata. Stiamo risalendo nei sondaggi, realizzare un monocolore M5s è improbabile”. Per questo “nella prospettiva ci può stare di lavorare con altre forze politiche, un domani, in particolare con il Pd. D’ora in poi noi ci siederemo a un tavolo con condizioni più chiare del passato, declinando principi politici ancora più elevati e ambiziosi e non cederemo su nulla. Le delusioni provate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti”.
Poco dopo sui social prova a correggere il tiro: “Nelle condizioni attuali con i vertici nazionali del PD folgorati dell’agenda Draghi non potremmo nemmeno sederci al tavolo. Mi spiace deludere qualche titolista, qualche giornale, ma credo che il mio pensiero sia stato forzato e travisato – scrive – Oggi ho dichiarato che mi auguro di governare da solo ma che so anche quanto sia improbabile poter avere un Governo con una sola forza politica”.
“A proposito del dialogo con altre forze politiche come il PD – prosegue – a precisa domanda ho risposto che le delusioni che abbiamo incassato ci porteranno ad essere molto più prudenti e intransigenti sul rispetto delle nostre condizioni e dei nostri valori. L’esperienza maturata deve farci ancor più riflettere. Mi sembra evidente, peraltro, che ad oggi il PD abbia preso un’altra strada rispetto alla nostra e alle priorità di Governo che abbiamo condiviso nel Conte 2″.
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