Liberati oltre 20 insediamenti occupati nelle ultime 24 ore
Controffensiva ucraina arriva al confine russo, Mosca presa di sorpresa nel Nord Est: Zelensky chiude a negoziati
Le forze di Kiev stanno portando avanti un’offensiva che in pochi giorni ha riconquistato larghe porzioni di territorio occupate dai russi dopo l’invasione cominciata lo scorso 24 febbraio. All’avanzata degli ucraini le forze di Mosca hanno risposto con gli attacchi, anche a infrastrutture civili, che hanno causato diversi blackout nelle regioni orientali del Paese, lasciando senza elettricità e riscaldamento le Regioni di Kharkiv e Donetsk. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “un attacco deliberato e cinico contro importanti infrastrutture civili” e centrali elettriche, in particolare alla seconda centrale termica più grande del Paese, a Kremenchuk. E ha chiuso ai negoziati mentre il Presidente russo Vladimir Putin ha avuto una telefonata con il Presidente francese Emmanuel Macron.
Per le strade lo scenario di una disfatta, secondo quanto riportano diversi inviati dei media occidentali, con i carri armati dei russi abbandonati tra strade e campi. Alcuni soldati sarebbero scappati a bordo di autobus e camion, anche rubando le vetture dei civili. Mosca non ammette la ritirata. Sui social media intanto montano le critiche contro i cosiddetti “falchi”. Ramzan Kadyrov, leader ceceno, ha chiesto spiegazioni al Cremlino e annunciato di avere pronti diecimila fedelissimi disposti a partire subito per il fronte e perfino a prendere Odessa.
L’avanzata è andata avanti a sud di Kharkiv, Kiev dichiara di aver preso il controllo di Kupiansk, di Izyum, di Balakliya e di essere alle porte di Lisichanks, di fronte a Severodonetsk. Lo Stato Maggiore ha dichiarato di aver preso Svatove, nella Regione di Luhansk, che solo il giorno prima era oltre quaranta chilometri la linea del fronte. A Macron, che avrebbe sollecitato il ritiro immediato delle truppe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, Putin ha chiesto che l’Occidente smetta di inviare armi a Kiev. La centrale nucleare più grande d’Europa è stata spenta per precauzione. Putin ha accusato gli ucraini di “attacchi regolari ucraini” alla struttura con armi occidentali.
Macron “ha condannato la prosecuzione delle operazioni militari russe in Ucraina ed ha ricordato l’esigenza che cessino al più presto, che venga avviato un negoziato e che siano ripristinate la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” come riporta l’Ansa. Quanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, di cui Macron ha parlato nelle ultime ore con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con il direttore generale dell’AIEA, il presidente francese ha “insistito” sulla “necessità che venga garantita la sua sicurezza”. A Putin ha “ricordato che l’occupazione russa è la causa dei rischi che pesano oggi sull’integrità della centrale” ed ha “chiesto che le forze russe ritirino le armi pesanti e leggere seguendo le raccomandazioni dell’AIEA per garantire la sicurezza del sito”.
Dopo 200 giorni il conflitto che ha destabilizzato l’Europa e il mondo, compromettendo equilibri e relazioni internazionali, è a uno snodo fondamentale. Le forze di Kiev all’inizio dell’estate erano arretrate per riorganizzarsi, un ripiego che ha stabilizzato il fronte prima di procedere ad attacchi molto più a sud, soprattutto tra la Crimea e Kherson. I russi hanno spostato migliaia di soldati e quando le operazioni ucraine si sono concentrate più a nord quel fronte era scoperto.
Kharkiv è la seconda città per numero di abitanti in Ucraina. È stata sottoposta a lunghi e pesanti bombardamenti. Izyum era stata conquistata dai russi a fine marzo, rappresenta un importante snodo ferroviario che permetteva a mosca di gestire lo smistamento di rifornimenti e di portare avanti la campagna in Donbass. Una città strategica. L’esercito ucraino non portava avanti progressi di tale grandezza dai primi mesi dell’invasione. “Non vedo alcun desiderio da parte loro e non parlo con coloro che emettono ultimatum”, ha detto Zelensky alla Cnn a proposito dei negoziati.
Il generale Valeriy Zaluzhnyi, comandante in capo ucraino, ha dichiarato che le forze ucraine sono arrivate a meno di 50 chilometri dal confine con la Russia. Secondo l’esercito ucraino i russi sono stati cacciati da “oltre 20 insediamenti”. Secondo il ministero della Difesa britannico Mosca avrebbe già dato l’ordine di un nuovo ritiro dall’intera regione di Kharkiv. La guerra si appresta ad affrontare l’inverno, che sarà difficile da gestire per entrambi gli eserciti.
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