Pechino convoca il Politburo
Coronavirus, allarme del presidente cinese Xi: “Situazione grave, epidemia accelera”
Sono 1.363 i casi confermati in Cina di contagio da coronavirus, con il primo caso nella provincia occidentale del Qinghai. Secondo quanto riferisce il Quotidiano del popolo su Twitter, i morti sono 41. Solo la regione autonoma del Tibet è rimasta per ora esclusa dall’epidemia. Sono 28 su 31 le amministrazioni provinciali cinesi che hanno indetto il livello massimo di risposta alle emergenze sanitarie causate dal virus.
La Cina ha allargato il suo cordone sanitario su più città, limitando i movimenti a 56 milioni di persone , mentre è partita la cosa a costruire un ospedale prefabbricato da 1.000 posti letto per le vittime. Lo riporta Al Jazeera.
CONVOCATO IL POLITBURO: “SITUAZIONE GRAVE” – Il politburo centrale del Partito comunista cinese ha riunito un gruppo di lavoro per affrontare la diffusione del virus. Lo riporta il Global Times, il quotidiano nazionale cinese in lingua inglese.
Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito di una “grave situazione” per quanto riguarda la diffusione del coronavirus nel Paese. Durante la riunione speciale del politburo del partito comunista cinese per affrontare l’epidemia, il presidente ha annunciato che il virus “sta accelerando“, come riportano le tv di Stato secondo cui ora risorse ed esperti saranno indirizzati verso ospedali designati per contrastare la diffusione del virus.
BURIONI: “CONTAGIO ANCHE DA PERSONE SENZA SINTOMI” – “Un dato evidenziato ieri dalla prestigiosa rivista britannica The Lancet potrebbe rendere molto più problematico il controllo di questo virus: può essere trasmesso da persone prive di sintomi”. Lo scrive il virologo Roberto Burioni sul suo sito ‘Medical Facts‘. “Capisco la paura – prosegue – ma in Italia questo coronavirus grazie al cielo non è ancora arrivato. Quindi, non c’è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi. L’unica cosa che devono fare i cittadini italiani (e io sono stato il primo a dirlo, suscitando qualche critica che ora appare grottesca), è semplice: non andare in Cina. Punto e basta”.
“Dovrebbero anche cessare – prosegue Burioni – gli allarmi e la stampa dovrebbe smetterla di generare il panico ogni volta che un cittadino di origine asiatica ha la febbre. È il periodo dell’influenza ed è normale che accada. Vi prego, giornalisti: aspettate la conferma delle notizie, prima di diffonderle. Il virus della disinformazione e della paura è molto pericoloso”. “Dal punto di vista delle notizie sul virus, invece, solo brutte notizie”, sottolinea il medico. “I numeri che arrivano dalla Cina non li riporto neanche: sappiate che non hanno niente a che vedere con la realtà. Il World Health Organization (WHO), con una decisione che a me sa molto di politica e poco di scienza, ha deciso dopo due giorni di discussioni che non c’è un’emergenza internazionale. Voglio vedere cosa dirà oggi a seguito della comunicazione che nuovi casi si stanno verificando ovunque, Francia compresa”. “Infine – conclude – la notizia che ritengo essere la più brutta di tutte, che arriva da un articolo pubblicato ieri su The Lancet. Ma proprio brutta. Sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest’infezione sarà più difficile del previsto”.
L’EVACUAZIONE DEGLI AMERICANI – Gli Stati Uniti stanno iniziando un’operazione per evacuare cittadini e diplomatici americani bloccati a Wuhan, la città cinese al centro dell’epidemia di coronavirus. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, sono circa un migliaio gli americani presenti a Wuhan, e l’ambasciata Usa sta cercando di organizzare un volo charter in partenza presumibilmente domani per chi fosse intenzionato a lasciare la Cina.
Sull’aereo vi sarebbero solo 230 posti disponibili, secondo il rapporto del WSJ, e dovrebbero salirvi i diplomatici del consolato statunitense con le loro famiglie. I costi del volo saranno a carico dei passeggeri. Sul charter sarà presente personale medico americano per trattare i casi sospetti: tutti gli altri posti disponibili possono essere offerti a cittadini non statunitensi.
Washington ha ottenuto l’ok all’operazione da parte del ministero degli Esteri cinese e di altre agenzie governative a seguito di negoziati avventi nei giorni scorsi, secondo quanto ha riferito il giornale. Non è ancora noto dove atterrerà il charter.
EMERGENZA A HONG KONG – Hong Kong dichiara l’emergenza per il coronavirus. Lo ha annunciato la governatrice Carrie Lam durante una conferenza stampa, parlando di “misure eccezionali” per contrastare la “diffusione della malattia” diffusasi a partire dalla città cinese di Wuhan
Nel corso di una conferenza stampa, Lam ha annunciato anche la sospensione di tutti i voli da e per Wuhan e i collegamenti ferroviari ad alta velocità con la città da cui si è diffusa l’epidemia. Scuole primarie e secondarie chiuse per due settimane dopo le vacanze per il Capodanno cinese. Il quotidiano locale South China Morning Post ha riferito che la maratona di Hong Kong, prevista il 9 febbraio con circa 70mila partecipanti, è stata annullata.
CASI CONFERMATI IN AUSTRALIA E MALESIA – Anche Australia e Malaysia hanno confermato casi di contagio del coronavirus proveniente dalla Cina. Al momento sono quattro i casi di contagio accertati in Australia: in mattinata lo stato di Victoria ha annunciato il suo primo caso, un uomo cinese di 50 anni tornato dalla Cina la scorsa settimana. In giornata, anche lo stato del Nuovo Galles del Sud ha confermato altri tre casi.
La Malaysia ha poi dichiarato che tre persone sono risultate positive ai test: si tratta dei parenti di un padre e un figlio di Wuhan a cui era stato diagnosticato il virus nella vicina Singapore. Il Giappone ha confermato un terzo caso: un turista cinese di 30 anni che era arrivato da Wuhan il 18 gennaio.
RIENTRATO IL CASO A NAPOLI – Il ministero della Salute è intervenuto questa mattina sul sospetto caso di virus cinese a Napoli spiegando che “anche il caso dell’ospedale Cotugno di Napoli non è coronavirus, ma una semplice influenza”. Sono così tre gli episodi di sospetta infezione dada 2019-nCov, dopo quelli di Bari e di Parma, rivelatisi falsi allarmi.
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