Un nuovo picco di decessi per la seconda ondata di Coronavirus in Italia. E’ il dato che emerge dal bollettino odierno sull’andamento dell’epidemia in Italia, che fa segnare 853 morti nel Paese (ieri le vittime erano state 630). I numeri sono stati anticipati in conferenza da Giovanni Rezza, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive del Ministero della Salute.

Nelle ultime 24 ore sono invece 23.232 nuovi positivi con 189mila tamponi, 40mila in più rispetto a lunedì. “A fronte di un forte aumento dei tamponi c’è stato un lieve aumento dei positivi e dunque calata la percentuale dei positivi sui tamponi”, ha aggiunto Rezza nel corso del punto stampa sull’analisi della situazione epidemiologica in Italia, col tasso di positività sceso oggi al 12,3%. “Il cauto ottimismo che abbiamo dalla diminuzione dei casi, è bilanciato dagli effetti di questa lunga scia” di decessi “che si vedranno ancora nel tempo”, ha aggiunto Rezza.

Il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive del Ministero della Salute ha spiegato dunque che al momento l’Italia sta vivendo un’ondata “che è stata nata da un duro intervento che ha l’intento di arginare questa seconda ondata. C’è, dal punto di vista dei dati regionali, un calo su quasi tutte le Regioni, eccetto ancora la Lombardia che ha però anche un numero alto di abitanti”.

 

Sempre a proposito dei dati riguardanti il Covid, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha aggiunto che “il numero degli accessi alle terapie intensive è 6 a fronte di 120 di una settimana fa, e quello dei ricoveri è 120 in area medica contro 528 di una settimana fa. Quindi gli indicatori vanno nella direzione sperata”. Numeri che per Locatelli, che entra così nella polemica di questi ultimi giorni, “non rendono compatibile un’ipotesi di riapertura” degli impianti sciistici.

Locatelli è intervenuto anche sul piano per la vaccinazione contro il Covid, smentendo gli articoli di stampa su ritardi e mancanza di strategia: “Niente di più falso. Si sta lavorando in maniera intensiva per il piano vaccini, anche oggi abbiamo tenuto una riunione di due ore. Il paese deve essere chiaramente consapevole che si sta lavorando eccome”. A proposito di Coronavirus e vaccino, sul punto Giovanni Rezza ha chiarito che la soglia di immunità di gregge necessaria per evitare la circolazione di un virus “dipende dal suo valore R0” e per quel che riguarda il Civid-19 dovrebbe essere “fra il 60 ed il 70 per cento“. Si tratta quindi di circa 42 milioni di persone, “una sfida importante perché una campagna così massiccia è straordinariamente impegnativa”, ha aggiunto Rezza.

Rezza, interpellato dai giornalisti, ha tenuto a precisare il rischio legato agli spostamenti nel periodo natalizio. “Più persone si incontrano più il rischio sale. Teniamo tutti al Natale, ma questo dobbiamo ricordarcelo, più persone si muovono e si aggregano più il rischio aumenta. Io ho fatto l’epidemiologo, di fronte agli spostamenti tra regioni non potrei negare la mia preoccupazione”, ha sottolineato il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Quanto agli altri dati, i decessi salgono ad oggi a quota 51.306 morti: numeri come quelli attuali erano stati registrati a marzo (il 28 marzo c’erano stati 889 decessi).  Il totale dei contagi sale a 1.455.022, mentre le persone guarite o dimesse nelle ultime 24 ore sono state 20.837, col numero che sale a 605.330 dall’inizio del monitoraggio.

Gli attualmente positivi sono invece 798.386 (+1.537): di questi 3816 sono in terapia intensiva, mentre scendono sensibilmente i ricoveri ordinari (-120), per un totale di 34.577. I pazienti in isolamento domiciliare, infine, sono 759.993, 1.651 in più rispetto a ieri.

Quanto al dato dalle regioni, in Lombardia si registrano 4.886 nuovi casi, seguita da Lazio (2.509), Emilia Romagna (2.501), Veneto (2.194), Piemonte (2.070), Campania (1.764), Puglia (1.567), Sicilia (1.306).

 

Redazione

Autore