Scontri a Hong Kong nel quartiere dei Nuovi Territori dopo che il governo ha annunciato che trasformeranno un edificio non occupato, chiamato Fai Ming Estate, in un centro di quarantena per il controllo dei casi di coronavirus.

Secondo quanto riferito dalla polizia, i rivoltosi hanno dato fuoco all’atrio degli edifici lanciando bombe molotov.

L’EMERGENZA AD HONG KONG – Nei giorni scorsi il governo di Hong Kong aveva dichiarato il virus come una “emergenza” pubblica, annunciando una serie di misure per contrastare l’espansione dell’epidemia. Tra queste c’era anche la trasformazione dell’edificio in campo di quarantena. Per ora nell’ex colonia britannica sono stati accertati sei casi di contagio da coronavirus.

I TIMORI PER IL CONTAGIO IN CINA -La capacità di diffusione del nuovo coronavirus sembra diventare sempre più forte ed è possibile che il numero di persone infettate continui a crescere. Lo ha dichiarato il ministro della sanità nazionale cinese Ma Xiaowei nel corso di una conferenza come riporta il Global Times. Il ministro ha ammesso che la conoscenza delle autorità sul nuovo virus è molto limitata e non sono chiari i rischi posti dalle possibili mutazioni. Ma ha affermato che è possibile che l’agente patogeno che causa il virus provenga da un animale selvatico e che 1.600 professionisti medici sono stati inviati a Wuhan, città focolaio dell’epidemia, per aiutare a gestire il numero crescente di casi. L’incubazione, ha detto, può verificarsi in un periodo compreso tra uno e 14 giorni e l’infezione è diversa da quella della Sars.

14 GIORNI DI OSSERVAZIONE PER GLI ITALIANI CHE LASCIANO WUHAN –  L’Ambasciata d’Italia a Pechino, in raccordo con l’Unità di Crisi della Farnesina, è in contatto con i cittadini italiani presenti a Wuhan e nella regione dell’Hubei. Sono state predisposte tutte le possibili misure per assistere i connazionali e ridurre, nel limite di possibili, i disagi, come si apprende da fonti della Farnesina. Vi sarà la possibilità di utilizzare un trasferimento via terra al di fuori della regione dell’Hubei, ma ciò comporta necessariamente un successivo periodo di osservazione di 14 giorni in una struttura ospedaliera. Coloro che invece scelgono di restare, avranno un filo diretto con l’Ambasciata per ricevere i consigli e le indicazioni del caso.

Redazione

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