Il bollettino
Coronavirus, aumentano casi (13.314) e morti (356): ma il tasso di positività scende al 4,4%
Sono in netto aumento i nuovi casi di Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore nel bollettino diffuso dal Ministero della Salute, un dato ‘alterato’ dalla forte ripresa dei tamponi, che hanno avuto un incremento rispetto a lunedì di 133mila unità.
Guardando ai numeri, i nuovi casi sono stati 13.314, quasi 4mila in più rispetto ai 9.630 di lunedì. Il totale di persone che hanno contratto il virus arriva così a quota 2.832.162, comprendendo in questo numero anche guariti e decessi.
Le vittime registrate nelle ultime 24 ore sono state 356, in aumento in confronto alle 274 di ieri, per un totale di 96.348 vittime dall’inizio del monitoraggio. Da febbraio 2020 sono invece 2.347.866 gli italiani dimessi o guariti, di questi 12.898 nelle ultime 24 ore.
I tamponi processati sono stati 303.850, ben 133mila in più rispetto ai 170.672 di lunedì: per questo il tasso di positività è risceso al 4,4%, dal 5,6% di ieri, ovvero su 100 tamponi eseguiti più di 4 sono risultati positivi.
Le persone attualmente positive al virus sono 387.948, quarantacinque in più in un giorno.
Quanto alla pressione sul sistema sanitario nazionale, i ricoverati nei reparti Covid ordinari sono 18.295, in aumento di 140. I malati più gravi, quelli ricoverati nelle terapie intensive, sono invece 2.146: i posti letto occupati sono 28 in più (ieri 24), mentre i nuovi ingressi sono 197 (ieri 162).
La regione con il numero piu’ alto di nuovi positivi e’ la Lombardia (+2.480), a seguire Emilia Romagna (1.588) e Campania (1.436).
ZONA ARANCIONE ‘RAFFORZATA’ A BRESCIA – Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato oggi un’ordinanza relativamente a ‘Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19’. In estrema sintesi, in tutta la provincia di Brescia e in nove Comuni delle province di Bergamo e Cremona, viene istituita una ‘fascia arancione rafforzata’ con la totale sospensione della didattica in presenza, nonché la sospensione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e dei servizi educativi delle scuole dell’infanzia.
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