Politica
Coronavirus, Borrelli ‘allunga’ la quarantena: “Staremo tutti a casa anche il primo maggio”
Anche il primo maggio da passare a casa, dopo Pasqua e Pasquetta? Per il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli la risposta è si. “Non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane”, ha detto infatti Borrelli nel corso di un’intervista a ‘Radio Anch’io‘ su Rai Radio 1.
A pochi giorni dal decreto del premier Giuseppe Conte che allunga fino al 13 aprile le misure restrittive e le chiusure, dal capo della Protezione civile arriva di fatto già una anticipazione di quelle che saranno le probabili prossime mosse dell’esecutivo. Borrelli ha infatti ribadito la necessità di avere “comportamenti rigorosissimi” e che il Coronavirus “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze” per diverso tempo.
Borrelli è intervenuto anche sullo scontro in atto tra Regioni e Governo, con la Lombardia in prima fila nel fronte degli scontenti. “In ordinario la sanità è una competenza che spetta alle regioni e sarebbe stato un guaio se governo e protezione civile avessero preso ogni competenza – ha aggiunto Borrelli – ma nel momento in cui c’è stata l’emergenza è dovuto intervenire il governo”. Il capo della Protezione civile ha ritenuto quindi “evidente” che nel futuro prossimo si debba rivedere titolo V della Costituzione per evitare in futuro gli stessi problemi sulle competenze tra governo centrale e Regioni .Sulla sanità “ci vuole una regia unitaria forte condivisa e coesa – ha aggiunto – credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti”.
LA ‘FASE DUE’ – Intervistato invece a ‘Circo Massimo‘ su Radio Capital, Borrelli ha spiegato che la “fase 2″ è invece prevista per il 16 maggio. La situazione ora è stazionaria, dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2”, ha spiegato il capo della Protezione Civile.
LA PARZIALE MARCIA INDIETRO – Lo stesso Borrelli poi parlando con l’AdnKronos ha provocato a ‘mitigare’ le parole pronunciate al mattino, parlando di frasi “fraintese, non ho parlato di date ed ho detto chiaramente che, come fatto fino ad ora, ogni decisione sarà presa sulla base delle osservazioni del Comitato Tecnico Scientifico”.
“Le misure attualmente in vigore, come annunciato dal Presidente del Consiglio, dureranno fino al 13 aprile poi il Governo valuterà, sulla base dell’evoluzione della situazione come proseguire”, ha aggiunto.
CONFINDUSTRIA: “APRIRE IMPRESE DOPO PASQUA” – Chi la pensa in modo diametralmente opposto rispetto a Borrelli è Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda e candidato alla prossima presidenza di Confindustria per il dopo Vincenzo Boccia. In una intervista a ‘Il Foglio’ Bonomi ha ribadito che “è ora di rendersi conto che la fase del tutti a casa non può durare ancora a lungo ed è ora di rendersi conto che in modo graduale l’Italia deve riaprire”.
Per il presidente di Assolombarda “in assenza di tempi certi su quando si ripartirà il nostro Paese rischia l’osso del collo”, per poi attaccare il “mantra culturale” che “per tenere in sicurezza i lavoratori non bisogna capire come tenere in sicurezza le aziende ma bisogna semplicemente evitare di riaprirle”. Una ipotesi che Bonomi boccia sonoramente.
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