Venerdì 13 marzo è stata un’altra nottata di fughe: all’improvviso la stazione di Milano si è riempita di persone che con la valigia alla mano hanno violato tutte le disposizioni vigenti per tornare a casa, nelle regioni al Sud Italia. Un remeke dello scorso sabato, quando il Premier Conte annunciò il decreto con cui di fatto chiudeva l’Italia. Stavolta non c’è stata alcuna comunicazione a motivare la fuga. Certo è che in centinaia hanno affollato i treni diretti soprattutto in Puglia e Sicilia.

Il folto manipolo di fuorisede rischia così di vanificare “gli enormi sacrifici che gli italiani hanno accettato di compiere per fermare il coronavirus”, ha detto l’assessore della Regione Sicilia Marco Falcone che invoca il blocco dei treni in partenza verso il Meridione. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha duramente attaccato su Facebook i pugliesi arrivati in mattinata in treno: “Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare”. Così in tantissimi si sono riversati sui treni, unici mezzi rimasti a viaggiare dopo lo stop di quasi tutti i voli, passando la notte stipati negli scompartimenti cuccette.

Si fa così sempre più urgente bloccarli del tutto questi treni, considerando anche la denuncia del personale di Ferrovie italiane a Repubblica Milano: “Non ci sono garanzie di sicurezza sanitaria, la gente è disposta a viaggiare tutta la notte con persone sconosciute, nella promiscuità obbligata degli spazi di un vagone letto, cioè tre posti, e delle cuccette da quattro posti”. Ormai il danno è fatto, resta solo da sperare che non sia troppo grande.

“Appare davvero incredibile che da Milano si continui a viaggiare con i treni verso Sud senza alcun blocco, alcun controllo serio, alcuna misura di sicurezza – ha detto la deputata di Italia Viva, Michela Rostan, vicepresidente della Comissione Affari sociali della Camera – Invitiamo le persone a restare a casa, chiudiamo i negozi, fermiamo il lavoro, scriviamo decreti per dire che bisogna uscire solo per ragioni eccezionali, e poi consentiamo a chi ha passato le ultime settimana in territori di grande contagio di spostarsi addirittura da una parte all’altra del Paese, portando con sé verosimilmente anche nuove occasioni di movimento per il virus. Qualcuno ha verificato le ragioni di quei viaggi? Si spostano tutti per motivi straordinari e urgenti? È una inaccettabile leggerezza, una incredibile irresponsabilità di chi la compie e di chi non controlla, che può essere pagata cara dal Sud: qui l’ansia è tanta, la paura che le strutture sanitarie non siano in grado di reggere a grandi numeri è un fatto reale. Ci vuole responsabilità nei comportamenti ma anche più azioni di controllo dalle autorità. Non basta emettere un’ordinanza se poi non viene fatta rispettare. Serietà e rigore da parte di tutti, altrimenti il Sud non ce la fa! Bisogna capirlo una volta per tutte”.

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