Tasso di positività risale al 12,6%
Coronavirus, cresce la curva dei contagi: 23.477 casi e 555 morti

Torna a crescere la curva dei contagi in Italia. I nuovi casi sono 23.477, oltre settemila in più rispetto a ieri, a fronte di 186.004 tamponi processati. Il tasso di positività risale di ben tre punti percentuali, piazzandosi al 12,6% (ieri era al 9,6%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 12 sono risultati positivi
Leggermente in calo, invece, il numero dei decessi, che oggi sono 555, venti in meno rispetto a ieri. Le persone ricoverate in terapia intensive salgono di 27 unità (ieri -21) e sono sono 2.555) mentre i ricoveri ordinari calano di 415 unità e sono ora 23.151.
Il numero di casi totali (compresi guariti e morti) sale dunque a quota 2.107.166, mentre le vittime del virus sono ormai 74.159 vittime da febbraio, quando è iniziato il monitoraggio.
Quasi tutte le Regioni segnalano numeri in crescita, a partire dal Veneto che oggi schizza a 4.800 nuovi contagi, seguita da Lombardia (+3.859), Emilia Romagna (+2.116), Lazio (+1.767) e Puglia (+1.661).
IL MONITORAGGIO DELL’ISS – Nel nostro Paese la curva dei contagi è in decrescita, una decrescita rallentata ma che rimane decrescita. Però ci sono Paesi a noi vicini che mostrano una curva in crescita. È un tema di grande attenzione e un incentivo a fare in modo che la nostra curva continui la decrescita o non si caratterizzi per una ricrescita”. Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, presentando i dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
“L’Rt oggi è più basso di uno, siamo a 0,93. Ma è leggermente in ricrescita rispetto alla settimana scorsa”, ha continuato il presidente dell’Istituto superiore di sanità.
“Liguria, Calabria e Veneto hanno superato l’Rt 1, che vuol dire la probabilità che i casi crescano e la circolazione aumenti. Basilicata, Lombardia e Puglia hanno l’Rt intorno all’1 e Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche poco sotto l’1. È un segnale di attenzione”.
I dati includono anche il periodo pre natalizio. Nel periodo natalizio il numero dei tamponi è stato più contenuto rispetto ad altre giornate. Può avere un’influenza sull’incidenza, che si mostra in calo ma va valutata con cautela. Per queste festività che stiamo vivendo, per valutarne l’impatto, la vera valutazione solida dell’andamento la potremo avere nella metà di gennaio, intorno al 14-15”.
“In cinque regioni c’è una probabilità sopra al 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica in 30 giorni. In tre regioni per le terapie intensive“.
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