Non solo Bergamo. Anche a Brescia sono messi in discussione i numeri ufficiali sui decessi per Covid-19 in provincia. È quanto emerge da un’indagine realizzata dal Giornale di Brescia, che ha raccolto i dati di 84 comuni per un totale di 431mila abitanti.

Nel 2019, come sottolinea l quotidiano, i morti erano stati 332 a fronte dei 1.331 di marzo 2020. Un divario enorme, considerando che di questi solo 466, un terzo, sono ufficialmente per Coronavirus. Il dato totale fa emergere quindi come siano quadruplicati in provincia i decessi mettendo a confronto il marzo 2020 con lo stesso mese dello scorso anno.

A confermare il trend anche l’Istat, che rivela come nei primi 21 giorni del mese di marzo i decessi sono aumentati del 110%. L’analisi è arrivata dopo aver studiato i dati dei comuni che hanno registrato un aumento dei decessi superiore al 20% rispetto alla media nel periodo 2015-2019.

IL CASO BERGAMO – Sarebbero 4.500 i morti e non i 2.060 dei dati ufficiali e certificati Covid-19 avvenuti negli ospedali bergamaschi. Più del doppio. Solo a marzo 2020 in provincia di Bergamo sono morte oltre 5.400 persone, sei volte in più rispetto al marzo 2019. È quanto rivela l’indagine condotta dal quotidiano L’Eco di Bergamo con InTwig, agenzia di ricerca e data analysis.

“Abbiamo considerato le circoscrizioni, l’età media di ogni municipalità, i gruppi di età, gli studi che applicano i tassi di ‘letalità’ complessiva alla struttura demografica italiana, e ovviamente i dati storici sui decessi”, ha spiegato Aldo Cristadoro, fondatore di InTwig e professore di ‘Metodi digitali per la ricerca sociale’ all’Università di Bergamo. Lo studio ha portato a ipotizzare anche un numero di contagiati reali (molto superiore anche questo ai dati ufficiali) che arriverebbero a circa 288mila persone, quasi il 26% della popolazione. “Dalla nostra analisi – continua Cristadoro – è chiaro che la Val Seriana è il centro del contagio, con 45,5% di persone infette. Ad ogni modo il virus ha colpito anche la Val Brembana con 45,7% di contagiati. I dati hanno permesso anche di confermare un’incidenza più alta del coronavirus su un’alta percentuale di residenti over 70”.

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