“Napoli ha dimostrato grande senso di responsabilità nel suo complesso”. Intervistato da Il Mattino il prefetto di Napoli Marco Valentini spiega come la città ha risposto all’emergenza coronavirus. E riferisce come non sia vero che i napoletani abbiano cominciato a rispettare meno le misure restrittive. Valentini invoca tuttavia un maggior impiego dell’esercito, come ha fatto anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
“La maggioranza delle persone resta a casa – dichiara il prefetto – Basta guardare con continuità gran parte delle strade cittadine per rendersene conto. Tuttavia, è vero che una piccola parte della popolazione si mostra ancora poco consapevole della necessità di rispettare i divieti”. Valentini riporta che, dall’11 marzo, le forze dell’ordine hanno sanzionato 13.200 persone in tutta la provincia napoletana. “Di queste, 1.500 solo nella giornata di venerdì”.
Esiste tuttavia un rischio di allentamento in vista delle festività pasquali: un’eventualità da scongiurare per non vanificare quanto di buono fatto finora nel contenimento del contagio. “La ricorrenza religiosa di festa – ragiona Valentini – il clima buono e una certa stanchezza comprensibile dopo tanti giorni non aiutano, ma Napoli ha dimostrato grande senso di responsabilità nel suo complesso. I casi limite segnalati sono spesso dipesi, e su questo sono d’accordo con il sindaco De Magistris, anche dalla particolare conformazione urbanistica della città, con negozi di generi alimentari concentrati in aree piccole e strette”.
Valentini annuncia anche che il Comitato per l’ordine pubblico si riunirà prima delle feste e saranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine. “Ci sono state segnalate anche convocazioni via social per la festa della Madonna dell’Arco. Sappiano tutti che il santuario resterà chiuso anche nei giorni successivi e che tutte le strade d’accesso saranno controllate”, avverte il prefetto, il quale sollecita anche una maggiore presenza dell’esercito. Valentini dichiara di essere stato in contatto con il ministro dell’Interno, con il comitato provinciale per l’ordine alla sicurezza pubblica per “valutare un incremento di 200 unità per l’acuirsi di alcune problematiche sociali che consigliano una presenza più significativa sul territorio. L’impiego dei militari rientra in una pianificazione nazionale che definisce scelte e priorità”.