Alcune grandi province hanno già annunciato misure come agevolazioni fiscali per le imprese, agevolazioni al credito, riduzione di alcune tasse. A livello centrale si prevede l’iniezione da parte della banche pubbliche di liquidità nel sistema economico (People’s Bank Of China ha annunciato sostegno per 1,2 trilioni di Renminbi). Insomma, la Cina sta già pensando al post Coronavirus e vuole ripartire, i costi (economici) saranno considerevoli. La ripartenza del grande motore dell’economia è però condizionato dalla sventurata ipotesi che il Coronavirus non si diffonda in quei paesi (soprattutto Africa e India) in cui vi è un sistema sociale e sanitario inadeguato a gestire un’importante pandemia. Si continuano a fare ipotesi circa le possibili ricadute nel sistema economico: nel mondo globalizzato la Cina è un importante ingranaggio. Nell’ambito produttivo in pochi sanno chi sia il fornitore dei fornitori.

L’ultimo anello della catena non conosce gli ingredienti degli altri. Un’azienda italiana per costruire un suo macchinario acquista un pezzo da un suo fornitore non cinese, ma non è in grado di sapere se il suo fornitore non cinese utilizzi merce made in Cina. La mancanza di prodotti apparentemente non significativi acquistati dal fornitore del fornitore possono bloccare la costruzione di macchinari infinitamente più costosi.

Per quanto riguarda la gestione politica italiana della crisi del Coronavirus, il già citato studio di Analytica rileva «un rallentamento generale nel prendere le giuste misure di prevenzione da parte del nostro governo che ha atteso diversi giorni prima di riferire in Parlamento riguardo le misure da adottare, e sebbene l’opposizione abbia richiesto a sua volta delle misure forse eccessivamente prudenti, notato il fatto che alcune famiglie cinesi potrebbero far uso del trattato di Shengen per arrivare in Italia, quindi non passando attraverso i regolari controlli aeroportuali, si ritiene che misure di cautela e protezione siano importanti da utilizzare aumentando eventualmente il livello di sicurezza della cordonatura sanitaria». Probabilmente la tempesta non è ancora passata. Però, ora, si ha consapevolezza della sua pericolosità. Non rimane che tenere ben monitorato l’evolversi della cosa, senza urla.