Coronavirus, la Cina torna in lockdown: nuova città isolata

A woman wearing a face mask to protect against the spread of coronavirus puts a poncho on a child at Wuhan Tianhe International Airport in Wuhan in central China's Hubei Province, Wednesday, April 8, 2020. Within hours of China lifting an 11-week lockdown on the central city of Wuhan early Wednesday, tens of thousands people had left the city by train and plane alone, according to local media reports. (AP Photo/Ng Han Guan)

In Cina si torna al lockdown. Dopo Wuhan questa volta ad essere isolata è stata la città di Jilin, nell’omonima provincia del nordest del Paese, dopo che ieri sei persone sono risultate positive al virus. Le autorità locali hanno imposto quindi un parziale lockdown, dopo la chiusura dei confini, con la sospensione dei trasporti, lo stop a scuole, locali pubblici, cinema, teatri e palestre. I residenti potranno lasciare la città ma solo con esito negativo al test dell’acido nucleico nelle ultime 48 ore e il rispetto di un rigido periodo di “auto-isolamento”.

Il timore è che la città di Jilin, con i suoi oltre 4 milioni di abitanti, possa trasformarsi in un nuovo focolaio di contagi proprio come negli scorsi mesi è accaduto a Wuhan nell’Hubei. La città, rimasta isolata  per più di 70 giorni, ha registrato negli ultimi giorni un nuovo focolaio di contagio, con sei casi positivi. Per correre ai ripari le autorità hanno scelto di eseguire uno screening di massa con tamponi su circa 14 milioni di persone, tra residenti e popolazione mobile. La campagna durerà una circa una decina di giorni , con più di un milione di test al giorno.